Calcio

Davide Astori, altro medico indagato nell’inchiesta bis su morte del calciatore: “Tentò di distruggere un referto”

Pietro Amedeo Modesti, direttore Medicina sportiva di Careggi, secondo l'accusa voleva far sparire il certificato dello strain, accertamento della contrattilità e distensività del muscolo cardiaco, che fra le carte non c'era e sempre secondo la procura sarebbe stato fabbricato per attestare un esame non effettuato o che al tempo non venne refertato

C’è un altro medico indagato per la morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina trovato senza vita il 4 marzo 2018 nella sua camera d’albergo a Udine. E’ il direttore della Medicina sportiva di Careggi, Pietro Amedeo Modesti. Lo scrive La Nazione anticipando che lunedì prossimo Modesti, con il professor Giorgio Galanti e la sua collaboratrice Loira Toncelli, sarà sentito in procura dal pm Antonino Nastasi, titolare dell’inchiesta.

I tre medici sono finiti nel fascicolo bis per il referto di un esame, ‘lo strain’ (serve per accertare la contrattilità e la distensività del muscolo cardiaco), che fra le carte non c’era e che, secondo l’ipotesi dell’accusa, sarebbe stato fabbricato per attestare un esame non effettuato o che, al tempo, non venne refertato. Da quanto riferisce La Nazione, sul referto dello strain, stampato dal computer dell’istituto di Medicina sportiva di Careggi, sarebbe comparsa l’equipe della struttura oggi diretta da Modesti. E Modesti, del tutto estraneo agli eventi accaduti nel luglio 2017, accorgendosi di questo particolare avrebbe tentato di distruggere il documento che però è arrivato ugualmente in procura.

L’inchiesta principale per omicidio colposo vede invece indagati per imperizia e negligenza Galanti e il suo collega di Cagliari Francesco Stagno, i medici che rilasciarono il giudizio di idoneità allo sport agonistico ad Astori.