Cronaca

Sicilia, allarme incendi: a Catania bagnanti evacuati sui gommoni. Roghi anche a Siracusa e Trapani

Il fuoco causato dalle temperature altissime e dal forte vento. La situazione più critica è quella del litorale della Plaia, dove stanno operando anche mezzi aerei del corpo forestale, della marina militare e dei pompieri. Nella notte era stato evacuato un villaggio turistico a San Vito Lo Capo. Il presidente Musumeci: "Carente attività preventiva, serve una nuova coscienza civica"

Temperature altissime e un forte vento che soffia verso il mare hanno generato e alimentato gli incendi che stanno colpendo la Sicilia. Il più grande è quello divampato sul litorale della Plaia di Catania, che si è poi esteso ad altri stabilimenti balneari nella zona del Faro. Centinaia di bagnanti bloccati dalle fiamme sulla sabbia del lungomare Plaia sono stati evacuati via mare da gommoni e mezzi navali dei vigili del fuoco e della guardia costiera. Tra loro ci sono 40 bambini che erano rimasti bloccati nei lidi Azzurro e nella colonia Don Bosco e sono stati messi in salvo da motovedette della capitaneria di porto. Sul posto stanno operando anche mezzi aerei del corpo forestale e dei pompieri. Un vigile del fuoco ha accusato un malore mentre lavorava per spegnere l’incendio ed è stato trasportato all’ospedale Cannizzaro di Catania.

Altri 15 bambini sono stati soccorsi al lido Le Palme e trasferiti via mare con un gommone dei vigili del fuoco. Sono decine le auto distrutte dal rogo. Sono stati allontanati d’urgenza anche i cani del gruppo cinofilo e i cavalli della polizia di Stato, che erano alloggiati nel vicino boschetto della Plaia. Interventi di soccorso sono stati effettuati da vigili del fuoco, capitaneria di porto e guardia di finanza. Impegnati anche con proprie autobotti agenti della polizia di Stato e militari dell’esercito per spegnere l’incendio.

“Siamo da alcune ore in Sicilia in una condizione di emergenza incendi – ha dichiarato il presidente della Sicilia Nello Musumeci -. A determinarla non è solo l’eccezionale ondata di caldo ma con molta probabilità anche una criminale attività dolosa che nulla avrebbe a che vedere con la nota logica dei pascoli. Almeno questo ci riferiscono i nostri operatori mobilitati sul fronte del fuoco”. “Sono ben ventidue gli incendi attivi sull’Isola – aggiunge – di cui due gravissimi, che impegnano tutti i mezzi regionali della Protezione civile e del Corpo Forestale quelli dei Vigili del fuoco e la metà dei Canadair in dotazione allo Stato. A tutti va il mio plauso per la dedizione che stanno dimostrando. Sono in contatto con ministero dell’Interno e sottosegretario Candiani per le intese sul da farsi. Sullo sfondo di questa grave emergenza si evidenzia, lasciatemelo dire, la disarmante, carente attività preventiva di molti Comuni e privati nel predisporre per tempo come legge impone i viali tagliafuoco in aree agricole o incolte. L’amara verità è che serve una nuova coscienza civica capace di coinvolgere tutti e far sentire ognuno responsabile dell’ambiente”.

Evacuati da un villaggio vacanze a San Vito Lo Capo
Nella notte a San Vito Lo Capo, nel trapanese, un intero villaggio turistico è stato evacuato via mare a bordo di gommoni e barche a causa di un vasto incendio che ha lambito le zone che ospitano degli appartamenti: 750 le persone evacuate, delle quali almeno 400 sono turisti ospiti del villaggio. Sono stati soccorsi e portati via con le imbarcazioni della Guardia costiera e di pescatori. Secondo il racconto di uno degli animatori del villaggio, verso l’1.30 della notte il personale della struttura si è accorto delle fiamme e ha immediatamente informato la reception, che a sua volta ha allertato tutti gli ospiti per radunarli nei pressi della piscina. Poi, con le fiamme che non accennavano a diminuire, il gruppo è stato portato verso la spiaggia. Lì c’erano ad aspettarli,  su ordine del prefetto e coordinate dalla Capitaneria di porto, le barche per portare via i turisti dando la precedenza a donne e bambini. Sono state impiegate quattro motovedette della Guardia costiera e due della Guardia di finanza, due pescherecci locali, una imbarcazione privata di trasporto di turisti, una imbarcazione di Frontex, due gommoni privati. “Ci sono stati momenti di paura – ha detto uno degli animatori – ma nessun membro del personale si è fatto prendere dal panico, per evitare di agitare i turisti”. Ora il Calampiso è al sicuro, anche se il bar è chiuso e la piscina deve essere pulita dalla cenere, e gli ospiti sono potuti tornare nelle loro stanze, accompagnati con dei pullman, quando dopo le 8 di questa mattina l’incendio era stato del tutto sedato.

Gli incendi nel Siracusano
Due incendi stanno in queste ore interessando il Siracusano. I roghi nella zona delle saline di Priolo Gargallo, vicino la centrale Enel Archimede, lungo il litorale di Agnone Bagni, al confine con la provincia di Catania. Nella zona delle saline l’incendio, di vaste dimensioni, si è sviluppato dalla tarda mattina e fa temere per la sorte dei fenicotteri ospitati nella Riserva Naturale Orientata Saline di Priolo, coinvolta dalle fiamme. Evacuata la spiaggia di Marina di Priolo, dove c’erano numerosi bagnanti, che è stata invasa dal fumo nero. In azione vi sono i Vigili del fuoco, gli uomini della Forestale e della Protezione civile ed un canadair. Il lavoro dei pompieri è stato reso difficile perché le fiamme sono state alimentate dal forte vento. Massima allerta per piccoli focolai anche a ridosso della zona industriale. Il tratto vicino Melilli dell’autostrada Siracusa – Gela è stato chiuso al traffico. Un rogo sviluppatosi a Siracusa, in via Pasquale Salibra, nella zona della Pizzuta, è stato invece già spento dai pompieri, che stanno bonificando il sito: le fiamme hanno inizialmente interessato alcune abitazioni, che sono state evacuate per sicurezza.

Tanti piccoli roghi
Ci sono almeno altri 20 fuochi che hanno scatenato la paura in Sicilia nelle ultime ore. Tra questi quello di Alia, nell’entroterra palermitano, dove le fiamme hanno messo in pericolo anche alcune abitazioni di contrada Cavaro di Alia. Oltre all’allarme scongiurato per le case, c’è stato l’enorme danno alla vegetazione della zona: diversi ettari di macchia mediterranea sono andati in fumo. Il fuoco si è poi spostato verso il comune di Valledolmo, coinvolgendo anche le colline delle contrade Sciarria e Gurfa. A pochi passi dal centro abitato è arrivato anche l’incendio di Monreale, altro comune dell’entroterra di Palermo.