Lavoro & Precari

Senigallia, il comune cerca un direttore di museo che lavori gratis. Il sindaco Pd: “Già così prima, non navighiamo nell’oro”

La figura che guiderà il Musinf per i prossimi tre anni deve avere una laurea e competenze altamente qualificate, ma non uno stipendio. Le proteste di chi si occupa di difendere i lavoratori nel mondo della cultura: "È una forma di sfruttamento a tutti gli effetti". La replica del primo cittadino Mangialardi: "Di solito ci si sorprende di concorsi pilotati o prebende distribuite ad amici degli amici. Qui c'è un'amministrazione seria"

Un direttore di museo completamente gratis. È la figura che sta cercando il Comune di Senigallia, in provincia di Ancona, per guidare il Museo Comunale d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia, il Musinf. Un avviso pubblico che punta a trovare per i prossimi tre anni un “direttore-coordinatore tecnico” altamente qualificato ma disposto a non essere pagato: cosa che ha subito indignato i lavoratori del settore, nonché anche alcuni politici, come Nicola Fratoianni. Secondo il c”ollettivo “Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali” il bando è una “forma di sfruttamento a tutti gli effetti” e va “subito ritirato”. Il problema non sussiste, invece, per il sindaco della città balneare, l’esponente del Partito Democratico Maurizio Mangialardi, sorpreso anzi dello scalpore che la notizia ha suscitato. “Di solito ci si sorprende di concorsi già pilotati o di prebende distribuite in giro agli amici degli amici – ha commentato a ilfattoquotidiano.it – Qui invece c’è un’amministrazione seria che si è trovata in difficoltà dopo la scomparsa del precedente direttore”.

Il bando: laurea richiesta e competenze di fundraising
Non aver riportato condanne penali e non avere conflitti di interesse con l’Amministrazione, ma soprattutto essere altamente qualificato, cioè possedere almeno una laurea in economia e commercio o, ancora meglio, una specializzazione in economia dei beni culturali. Sono alcuni dei requisiti richiesti per “lavorare” come direttore al Musinf. Un incarico, come si legge nello schema di contratto allegato alla domanda di partecipazione, che sarà classificato come una “collaborazione coordinata professionale con il Comune”, senza però costituire “né sul piano formale né sul piano sostanziale rapporto di lavoro subordinato con il Comune di Senigallia”. Il tutto, specifica l’articolo tre del contratto, “a titolo gratuito”.

“Eventuali spese – si legge ancora – sostenute dal direttore incaricato strettamente correlate all’espletamento dell’incarico in oggetto potranno essere rimborsate dal Comune solo se preventivamente autorizzate dal dirigente competente”. I compiti da svolgere, e le relative competenze, richiesti dal Comune, sono molteplici: la promozione di eventi culturali legati al Museo, la stesura di un progetto di sostenibilità economica per le attività del Museo e un’azione di monitoraggio sul polo stesso, soprattutto in riferimento alle presenze dei visitatori. Il direttore, poi, dovrà “individuare le strategie di reperimento delle risorse economiche necessarie alla valorizzazione delle raccolte conservate nel Museo”, in pratica avere competenze anche in ambito di fundraising. Il tutto con la collaborazione del Dirigente dell’Area Cultura, Comunicazione e Turismo. Non sono specificate le ore richieste, ma al direttore viene data la possibilità di svolgere l’incarico “all’interno di un ufficio da ricavare all’interno del Musinf”, come si legge nella bozza di contratto.

Le critiche: “È un lavoro e va pagato”
Ad accorgersi per primi del bando sono stati i ragazzi del collettivo Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali, giovani che da anni si battono per i diritti dei lavoratori in particolare quelli legati al mondo della cultura in Italia. “FOLLIA E SADISMO A SENIGALLIA: DIRETTORE DI MUSEO AGGRATIS!  Ma chi ha scritto questo bando come dorme la notte?”, hanno scritto sulla loro pagina Facebook, postando la notizia del nuovo bando del Comune.

“L’avviso ci ha stupito perché richiede una durata di tre anni a titolo gratuito per un ruolo abbastanza importante e con qualifiche alte – spiega a ilfattoquotidiano.it la coordinatrice nazionale del collettivo, Daniela Pietrangelo – Il fatto che la richiesta poi venga da un’amministrazione pubblica è un’aggravante”. Poco importa se il museo è nato da poco e deve ancora assestarsi, spiega la Pietrangelo, “il lavoro va pagato” a qualsiasi condizione. “Oltre al tipo di figura – specifica – si richiedono competenze specifiche e una presenza importante, oltre che prolungata nel tempo. È una forma di sfruttamento a tutti gli effetti”.

Il problema è più diffuso di quanto si pensi. Sono molteplici infatti le “offerte di lavoro” sottopagate o gratuite che il collettivo denuncia tramite i propri canali social. “Si tende a svilire la nostra professione, noi siamo stanchi di dover leggere bandi di questo tipo e da parte di un’amministrazione pubblica è assurdo – rimarca Pietrangelo – Perché il Sindaco o chi scrive certi bandi non chiede un confronto con noi professionisti?”. Il problema, spiegano dal gruppo, è tutto il settore, ancora poco regolamentato. “Abbiamo scritto una proposta di legge per regolamentare il lavoro non retribuito, perché è quello più richiesto – dice ancora la coordinatrice – Chiediamo solo di non abusare della nostra professionalità. Spesso è lo stesso MiBAC a proporre bandi del genere e questo ci fa capire quanto questo sfruttamento sia dilagante”. La proposta quindi è che il bando “venga ritirato”. “Non possiamo parlare di volontariato – conclude Daniela Pietrangelo – Non è un supporto una tantum, dato nel tempo libero. Ma vengono richieste disponibilità, turni e competenze professionali”.

Anche il rappresentante della Sinistra, Nicola Fratoianni, ha commentato il bando. “Immaginate la frustrazione dei nostri giovani di fronte a un bando di questo tipo…Poi ci chiediamo perché i nostri giovani vanno via”, ha scritto il politico sul suo profilo Facebook, condividendo la notizia di uscita dell’avviso.

Il sindaco: “Continuiamo come con il vecchio direttore”
Il bando, secondo il primo cittadino di Senigallia, Maurizio Mangialardi, è lecito. “È scomparso il direttore i primi di febbraio. Il Museo lo stiamo ancora strutturando, non c’è una sede fissa, e c’è un cantiere in essere. Così come era precedentemente, così come è per il portavoce del sindaco, proponiamo una collaborazione a titolo gratuito. Non mi sembra così terribile come dicono”, spiega a ilfattoquotidiano.it il sindaco. “È vero che il Musinf è importante e lo diventerà ancora di più, stiamo ancora facendo un lavoro di catalogazione principalmente – continua – e abbiamo chiesto a qualcuno se fosse disponibile a farlo a titolo gratuito, sapendo che comunque abbiamo una struttura comunale che si occupa di tutto il resto”. La figura, specifica l’amministrazione, dovrà avere tempo a disposizione e dovrà “potersi permettere di arrivare a strutturare davvero il Museo”. Una prassi a Senigallia, dove, ricorda il sindaco, già la Luas, l’Università per anziani, il Museo della Mezzadria e altre strutture, come lo stesso Musinf, sono gestiti a titolo gratuito. “Ora non ho la capacità a bilancio, né la previsione in pianta organica. Non navighiamo nell’oro, anche se siamo la prima città turistica delle Marche”, conclude il sindaco, che assicura “quando chiederemo prestazioni vere lo faremo nelle modalità previste dalla legge”.