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Valentina Persia racconta il suo dramma: “Quando sono nati i miei figli mi graffiavo a sangue la faccia”

"Quando me li hanno messi sul petto, io non ho sentito niente. Mi sentivo inadatta. Ho avuto un crollo psicologico. Ero solo stanca. Non volevo più allattarli", ha rivelato la barzellettista di "La sai l'ultima?"

“Quell’amore che tutti mi dicevano che avrei avvertito immediatamente con la maternità, io non lo avvertivo. Avevo paura di non farcela e non dare supporto a due estranei. Io sono crollata e sono arrivata al punto di graffiarmi a sangue la faccia. I miei bambini dormivano tutta la notte e io non dormivo”. A rivelarlo è Valentina Persia, la barzellettista di “La sai l’ultima?” con Ezio Greggio che, ospite di Caterina Balivo a Vieni da Me il 30 maggio scorso, è tornata a parlare del dramma che ha vissuto con la perdita del compagno e confidando anche di aver rischiato di cadere in depressione dopo la nascita dei suoi due gemelli Lorenzo e Carlotta nel 2015.

“Sono diventata mamma a 43 anni – ha raccontato la comica – . Non sono diventata mamma tardi perché prima dovevo lavorare. Il detto ‘bisogna fare figli da giovani’ lo capisco perché non ce la fai fisicamente. Pensavo che 24 anni di danza mi avrebbero aiutato. La maternità era una voce che non potevo più non ascoltare. Avevo paura che poi non avrei avuto più la possibilità di diventare madre”. Ma le cose non sono andate come lei si aspettava: “Quando sono arrivati non è stato semplice – ha ammesso l’attrice -. Si tende sempre a vedere il bello della gravidanza. Quando me li hanno messi sul petto, io non ho sentito niente. Mi sentivo inadatta. Ho avuto un crollo psicologico. Ero solo stanca. Non volevo più allattarli, piangevo e il medico ha capito la mia disperazione, il mio disagio. E’ meglio avere una mamma serena e felice piuttosto che allattare”, ha aggiunto Valentina Persia.

La 47enne ha poi ammesso che i primi anni da mamma sono stati davvero difficili per lei anche perché non ha potuto contare sull’aiuto di un compagno o del padre dei suoi figli: “I primi anni sono stati terribili. Poi quando ho cominciato a portarli al nido ho ripreso in mano la mia vita. Solo allora mi sono accorta dell’amore che provavo e di cui prima non mi rendevo conto per la stanchezza. Mi sono accorta che pur essendo da sola, sono una brava mamma”, ha concluso.