Cronaca

Riace, al via il processo Xenia. Ministero dell’Interno e prefettura contro Mimmo Lucano: “Mi sembra paradossale”

Si è tenuta a Locri la prima udienza del processo “Xenia” che vede, tra i 26 imputati, anche l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, accusato di associazione a delinquere nella gestione dei fondi per l’accoglienza dei migranti ma anche di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di alcune irregolarità nell’appalto del servizio di raccolta dei rifiuti.

Contro Mimmo Lucano si sono costituiti parte civile il ministero dell’Interno e la prefettura di Reggio Calabria da cui sono partite le relazioni che poi sono state trasmesse ai magistrati che hanno coordinato l’inchiesta.

“Sono sereno perché non esiste un’altra soluzione – ha dichiarato Lucano prima di entrare in Tribunale -. Adesso nel processo si stabilirà da quale parte stare”. A parte alcune eccezioni preliminari, sulle quali i giudici si sono riservati, il processo è stato rinviato al prossimo 17 giugno.
Finita l’udienza, Lucano ha dichiarato: “Mi sembra tutto così paradossale, ma ho la speranza che prima o poi trionfi la giustizia per tutti, non solo per me. Ero il sindaco di un piccolo comune di 1600 abitanti.Quando il messaggio politico viene dalla sinistra autentica, che non accetta compromessi e poltrone, allora diventa pericoloso”.

Intanto, fuori del Tribunale e per le strade di Locri si sono radunate più di un centinaio di persone provenienti da tutta Italia per esprimere solidarietà a Mimmo Lucano. Una di loro reggeva un cartello con la scritta: “Indagate Salvini per i 49 milioni invece di processare le persone perbene”.

L’ex sindaco di Riace è stato accolto sulle note di “Bella Ciao” e con un lungo applauso. Alla  manifestazione, organizzata dal comitato “11 giugno”, ha partecipato anche Peppino Lavorato, ex deputato ma soprattutto ex sindaco di Rosarno e amico di Giuseppe Valarioti il dirigente del Partito comunista di Rosarno che fu ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1980.

“Mimmo ha costruito un miracolo di umanità” ha affermato Lavorato che si è scagliato contro chi, sul tema dei migranti, grida ‘aiutiamoli a casa loro’: “Sono sepolcri imbiancati i Salvini. L’abbiamo visto cosa hanno fatto le grandi potenze del mondo a casa loro. È vero che in Italia sono molti i poveri ma non c’è contraddizione tra i poveri che arrivano e quelli che vivono sulle nostre terre. Uniti diventano più forti”.

A proposito del ministro dell’Interno, Lucano ha fatto la distinzione tra il vangelo (cristiano, ndr) e il vangelo secondo Matteo scritto da Pierpaolo Pasolini “che è un compagno come noi”. “E poi – ha aggiunto – c’è il vangelo secondo Matteo Salvini che è un vangelo della disumanità, dell’odio e della discriminazione”. di Lucio Musolino