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Migranti, Salvini: ‘Quelli salvati da Marina saranno accolti da 5 Paesi Ue e Vaticano’

La nave Cigala Fulgosi è attesa domenica mattina al porto di Genova, dopo l'operazione di salvataggio di 100 persone che erano su un gommone in avaria al largo delle coste libiche. Il ministro dell'Interno: "Grazie alle nostre buone relazioni, nessuno rimarrà in Italia"

I migranti a bordo della nave Cigala Fulgosi della Marina militare italiana “saranno accolti in altri cinque Paesi europei e dal Vaticano“. Lo annuncia il ministro dell’Interno Matteo Salvini, sottolineando come nessuna delle persone salvate “sarà a carico degli italiani”. La Marina era intervenuto giovedì scorso nel soccorso di un gommone in avaria al largo delle coste libiche, che aveva a bordo 100 migranti tra i quali 23 minori e 17 donne. La Cigala Fulgosi si è poi diretta verso Genova e attraccherà a Calata Bettolo nella mattinata di domenica.

“Grazie alle nostre buone relazioni, una parte degli extracomunitari sarà accolta in altri cinque paesi europei mentre tutti gli altri saranno ospitati dal Vaticano, che ringraziamo per la sensibilità“, sono le parole di Salvini. In prefettura a Genova, convocata dal prefetto Fiamma Spena, si è tenuta una riunione con enti locali e forze di polizia, per decidere come gestire l’arrivo della nave e lo smistamento dei migranti dopo i controlli sanitari. “È la seconda volta che la prefettura di Genova si trova a gestire uno sbarco di migranti. La volta precedente era avvenuto nel 2014”, ha ricordato il prefetto Spena.

Le operazioni mediche, nella struttura allestita per le visite e le identificazioni a Calata Bettolo, saranno gestite dal personale Usmaf (Ufficio di sanità marittima e di frontiera) del ministero della Salute, che sarà supportato da due medici della Asl3 di Genova, dal primario del Pronto soccorso dell’ospedale Galliera Paolo Cremonesi, da un medico e un infermiere dell’ospedale pediatrico Gaslini. Tra i 100 migranti a bordo, 23 sono minori e 17 donne: tra queste alcune sono incinte e una è al settimo mese di gravidanza. Complessivamente, secondo quanto riferisce l’Ansa, sono una ventina le persone che hanno bisogno di assistenza medica.