Cronaca

Campobasso, detenuti si barricano “per protesta contro stretta benefici e sovraffollamento”

Si sono rinchiusi nel II settore e avrebbero bruciato alcuni materassi. Protesta rientrata con l'arrivo della direttrice

I detenuti comuni del carcere di Campobasso che hanno dato vita alla protesta da poco sono scesi dalla II sezione dove si erano barricati per parlare con la direttrice Irma Civitareale che è arrivata da pochi minuti al carcere di Campobasso. La protesta sarebbe quindi per ora rientrata, in attesa di altri sviluppi. Sono stati almeno 28 i detenuti che hanno dato vita alla rivolta secondo quanto aveva conferma Aldo Di Giacomo, segretario del Spp, sindacato degli agenti penitenziari. I detenuti avrebbero bruciato alcuni materassi. Secondo Di Giacomo alla radice della protesta “potrebbero esserci problemi con la diminuzione di alcuni benefici quali telefonate ed altro”. Nel reparto alcuni detenuti avrebbero dormito con i materassi per terra, in un carcere che al momento vede la presenza di circa 180 detenuti. A questo si aggiunge, riferisce Di Giacomo, che nelle ultime settimane nel carcere sono affluiti detenuti ‘border line’, ossia con problemi psichici o tossicodipendenti.

“Una situazione che non poteva che avere questo epilogo perché all’interno della casa circondariale di Campobasso da due mesi si vive una situazione insostenibile e di questo mi assumo personalmente la responsabilità – dice  il responsabile di Antigone Molise Gianmario Fazzini – Dico questo perché abbiamo notizie dal nostro osservatorio di una situazione invivibile, non solamente da parte delle persone detenute, ma anche di tutte le strutture organizzate che lavorano all’interno del carcere a cominciare dalla polizia penitenziaria presente all’interno della struttura, alla responsabile della area educativa dell’area sanitaria. La direttrice reggente Irma Civitareale, che viene dalla casa circondariale di Cassino, è di stanza qui a Campobasso da circa 2 mesi, e da circa 2 mesi ci sono state all’interno della struttura molisana delle nuove procedure di vita quotidiana che hanno completamente ribaltato ciò che in anni di lavoro da parte dei precedenti direttori della struttura era stato comunque realizzato. In una struttura che già di per sé è difficilissima da vivere”.

Ultimo aggiornamento alle ore 22.52 del 22 maggio 2019