Cronaca

Palermo, pen drive esplosa in Procura a Trapani: polizia arresta un uomo

La chiavetta - contenuta in un plico che racchiudeva a sua volta esplosivo - era stata inviata ad un'avvocatessa che si insospettì. Un agente rimase gravemente ferito

Arrestato dalla polizia di Stato un uomo di 51 anni a Palermo perché ritenuto responsabile dell’esplosione di una pen drive avvenuta otto mesi fa nella procura di Trapani che provocò il ferimento di un poliziotto. L’ispettore Gianni Aceto rimase gravemente ferito alla mano sinistra mentre stava inserendo una chiavetta usb in un computer.

La chiavetta – contenuta in un plico che racchiudeva a sua volta esplosivo – era stata inviata ad un’avvocatessa, Monica Maragno. Nel mittente era indicato l’Ordine dei legali. Ma, aprendo la missiva, il legale aveva trovato un biglietto intestato a un organismo dell’avvocatura che non aveva mai sentito nominare. Insospettita, aveva chiamato l’Ordine che negò di averle inviato la lettera. Così non fidandosi, il legale consegnò busta e pennetta al presidente dell’Ordine che la girò alla Procura. Dove avvenne l’esplosione.

L’operazione, chiamata ‘Unabomber Pantelleria’, è stata condotta dalla squadra mobile di Trapani insieme alla sezione di polizia giudiziaria della procura. Ha inoltre permesso “di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo e di far luce anche sull’esplosione, avvenuta a Palermo nel luglio 2016 di un’altra pen-drive, che ferì gravemente un venticinquenne”.