Cronaca

Bologna, scontri tra polizia e manifestanti durante protesta per comizio Forza Nuova

Scontri tra la polizia e il corteo dei collettivi bolognesi organizzato per protestare contro il comizio del leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, in programma nella vicina piazza Galvani. Le forze dell’ordine hanno respinto con una carica i manifestanti che hanno cercato di sfondare il cordone di polizia, in piazza Maggiore. Impiegato anche un idrante. La barriera della polizia era stata realizzata nella vicina via Archiginnasio che collega la piazza principale della città con piazza Galvani. Il corteo è avanzato verso le barriere del mezzo blindato e ha cominciato a picchiare contro la grata. A quel punto è partito il getto dall’idrante e la polizia, uscita dal portico, ha respinto il corteo verso Piazza Maggiore con una carica. Ci sono stati lanci di bottiglie e di fumogeni ed è stato distrutto il dehor di un bar.

Circa 500 attivisti dei centri sociali di Bologna si sono radunati in Piazza Maggiore per la contromanifestazione organizzata in occasione dell’iniziativa elettorale dell’estrema destra. In Piazza Galvani si tiene il comizio di Roberto Fiore, davanti alla vicina Basilica di San Petronio. I manifestanti scandiscono slogan come “Siamo tutti antifascisti” e “Ora e sempre Resistenza” e reggono bandiere e i cartelli. “Fiore, l’Università non ti vuole” si legge su uno di questi, in un altro “A Bologna saranno sempre le 10.25“. Il richiamo è alla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna e allo scoppio della bomba avvenuto, appunto, in quell’orario. I collettivi studenteschi, uniti al presidio antifascista, urlano: “In una città in cui la ferita della strage del 2 agosto ancora brucia, il responsabile non deve avere e non avrà la libertà di parlare indisturbato”.

“Evidentemente – commenta il Cua (Collettivo Universitario autonomo Bologna) dalla sua pagina Facebook – per la polizia di Salvini gli striscioni in questo periodo sono proprio un’ossessione. Questa è stata la reazione scomposta contro studenti e studentesse che volevano appendere uno striscione per mettere Roberto Fiore di fronte alle sue colpe: essere uno stragista e avere la responsabilità della strage di Bologna”.