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Austria, cade governo Kurz: si dimettono tutti i ministri dell’ultradestra di Fpö

Il cancelliere ha annunciato che avrebbe proposto l'allontanamento del ministro dell'Interno Kickl: da qui la decisione del partner di coalizione di lasciare l'esecutivo. Dopo il video-scandalo che ha travolto il vicecancelliere Strache e il suo partito, Vienna si prepara a nuove elezioni politiche per il prossimo settembre. L'opposizione chiede un governo ad interim

Tutti i ministri della Fpö si sono dimessi. Senza l’ultradestra, cade ufficialmente il governo Kurz, a due giorni dal video-scandalo che ha travolto l’ultradestra austriaca e portato alle dimissioni del vicecancelliere Heinz-Christian Strache. Oggi Sebastian Kurz in conferenza stampa a Vienna ha annunciato che avrebbe proposto al presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen,  “l’allontanamento del ministro dell’Interno Herbert Kickl” che dopo lo scoppio della crisi di governo aveva provato a nominare Peter Goldgruber come direttore generale della sicurezza pubblica, nomina peraltro bloccato dal presidente Van der Bellen. In seguito a queste dichiarazioni, la Fpö ha deciso di lasciare l’esecutivo. Le elezioni politiche in Austria si terranno probabilmente nel prossimo settembre.

L’opposizione socialdemocratica vuole le dimissioni del cancelliere austriaco Kurz e di tutto il suo governo, chiedendo che sia sostituito da un governo ad interim di esperti fino alle elezioni anticipate. Questa sarebbe “l’unica soluzione buona e sostenibile”, ha detto la leader del partito socialdemocratico Pamela Rendi-Wagner, respingendo il piano di Kurz per sostituire con dei tecnici i ministri del partito populista.

“Proporrò che le funzioni degli Interni siano assunte da alti funzionari e da esperti in modo che il governo mantenga la capacità di agire“, ha detto  Kurz (leader dei conservatori della Övp) in conferenza stampa. Il cancelliere austriaco ha espresso la convinzione che il partito di estrema destra, suo ormai ex partner di coalizione, “non abbia avuto la corretta percezione e consapevolezza” della gravità della situazione e delle condanne che sono state espresse. Questa convinzione lo ha portato alla “decisione di sciogliere la collaborazione“, ha proseguito Sebastian Kurz. Poi ha ribadito di essere convinto “al 100 per 100%” dei risultati del suo governo ma ha fatto presente di essersi “convinto anche che alcune persone non sono adatte a ruoli di governo” e quindi era “necessario”, ha ribadito più volte, andare a nuove elezioni.

Il video-scandalo: “Comprate il giornale, noi vi diamo gli appalti”
Appalti pubblici promessi in cambio dell’acquisto del più popolare giornale austriaco, il Kronen-Zeitung, per influenzare la campagna elettorale del 2017. È questa la parte più compromettente del video diffuso dai giornali tedeschi Süddeutsche Zeitung e Der Spiegel, in cui l’ex vicecancelliere Strache e l’ex capogruppo Johann Gudenus sono ripresi mentre si intrattengono con una sedicente nipote di un oligarca russo in una villa di Ibiza tre mesi prima delle elezioni 2017. Dopo la pubblicazione del video, i due si erano dimessi ma il cancelliere Kurz aveva comunque annunciato la volontà di andare a elezioni anticipate.

“Se lei prende davvero in mano il giornale prima, due o tre settimane prima delle elezioni, facciamo il 34 per cento”, dice Strache nel video. “Vogliamo costruire un sistema mediatico simile a quello di Orbán“, aggiunge il leader del Partito della libertà che poi annuncia cose potrebbe offrire in cambio: “Dovrebbe fondare un’azienda come la Strabag. Poi riceve tutti gli appalti del governo che Strabag ora ottiene”. Non solo media e appalti, perché l’ex vicecancelliere offre alla presunta ricca russa la possibilità di fare delle donazioni al partito. Come? Tramite un sistema che raggira il controllo della Corte dei conti austriaca utilizzando quella che Strache definisce “un’associazione caritatevole“.