Politica

Veneto, candidato in lista leghista scrive su Facebook frasi choc sui migranti e inneggia al rogo dei libri di Gramsci

Tancredi Sforzin, insegnante in una scuola elementare e in corso per un posto in consiglio comunale a Vittorio Veneto, ha scritto (e ora cancellato) sui social numerosi post che istigano all'odio razziale: "Fanno pulire le statue a loro ma non sanno neanche pulirsi le mutande". E il docente ora rischia anche una segnalato all'Ufficio scolastico provinciale

L’Osservatorio antifascista di Vittorio Veneto ha denunciato un candidato nelle prossime elezioni comunali per frasi razziste nei confronti dei migranti. Tancredi Sforzin è insegnante in una scuola primaria di Gaiarine, in provincia di Treviso, e su Facebook ha scritto numerosi post che istigano all’odio razziale, prendendosela in modo particolare con i migranti che sono ospitati nei centri di accoglienza del Vittoriese.

Inevitabile la polemica politica per un candidato che fa parte della lista leghista “Miatto sindaco”. Miatto, detto “Toni”, fu assessore tra il 2009 e il 2014 (si occupava di politiche agricole, turismo, politiche energetiche innovazione) durante il mandato di Gianantonio Da Re, che oggi è segretario della Liga Veneta e candidato alle prossime Europee per la lista di Salvini.

Tra le frasi postate da Sforzin in passato – e ora cancellate – c’è ad esempio: “Fanno pulire il Meschio ai negri quando non sono in grado di lavarsi nemmeno le mutande”. Oppure: “I negri del Ceis guardano i fuochi d’artificio gratis, senza aver versato un euro al comitato festeggiamenti”.

In occasione del tradizionale falò del Panevin (alla Befana) aveva scritto: “Stasera brucerò tutti i libri di Gramsci che troverò nella biblioteca di Vittorio Veneto. La comunità non ha bisogno di leggere quello schifo. Il fuoco sacro degli antichi curerà e guarirà tutti i mali del corpo e della mente. Panevin vs. Comunismo”.

L’osservatorio antifascista ha chiesto che il nome di Sforzin venga escluso dalle liste elettorali. Della vicenda si sta occupando anche il dirigente della scuola in cui Sforzin lavora che non era al corrente dei post. Adesso il docente potrebbe essere segnalato all’Ufficio scolastico provinciale.