Media & Regime

Quanto mi mancava Renzi! Ecco come ho interpretato la sua intervista

Devo dire che un po’ mi mancava! Erano passati ormai quasi tre mesi senza che il nostro rottamatore preferito si concedesse ad una delle sue proverbiali filippiche in cui, da primo della classe, dava sfoggio delle sue illuminate analisi distribuendo ceffoni a qualsiasi altro competitor del circo politico nostrano.

Ed ecco che d’improvviso (oplà!) ricompare sul quotidiano scalfariano, rompendo la monotonia di un’uggiosa domenica di pioggia! L’assenza non gli ha fatto male, il Nostro ha recuperato freschezza, sciorinando risposte fluide al ligio officiante Cappellini che – si vede dal tipo di domande che pone – gode tantissimo per il solo privilegio di intervistarlo. Infatti non una sbavatura, tutto scorre liscio come l’olio, interlocuzione affettuosa e tranquillizzante, come piace ai veri democratici che non amano cattiverie, insidie e trabocchetti del giornalismo feroce.

Bisogna dire che Renzi ce la mette tutta per contenere le sue solite boutade, ma tra le righe qua e là si capisce benissimo che non è cambiato in nulla e che non cambierà mai: si sente il migliore, dalle sconfitte ha recepito poco o niente, soprattutto anche per dire le bugie un politico dev’essere credibile.

Mi sono divertito a trascrivere alcuni passaggi dell’intervista corredandola con i miei commenti in rosso. Un divertissment.

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Cappellini: Il governo è fermo tra liti e veti. Si sta godendo i pop corn o si pente di non averne impedito la nascita?

Renzi: “Mai goduto delle disgrazie – bing prima palla, e i gufi? e i rosiconi? – Noi abbiamo impedito che nascesse un’alleanza Pd-cinque stelle e ne vado fiero – su questo è sincero – mai stare con chi fa i condoni a Ischia… – bing seconda grossa palla, e Verdini ce lo siamo dimenticato? Altro che condoni! – dall’altro abbiamo consentito all’Italia di non avere un bipolarismo populista guidato da Lega e cinquestelle”. E che vuol dire? È proprio quel che è successo!

Cappellini: Di Maio sembra volersi ritagliare il ruolo dell’oppositore di Salvini. Questo rende il M5S più credibile per il futuro come alleato del Pd?

Renzi: “Di Maio dice tutto e il suo contrario. È riuscito a chiedere la domenica l’impeachment di Mattarella per altro tradimento e il giovedì era al Colle a giurare ringraziando ‘l’angelo custode’ Mattarella… non consiglio alleanze con chi ha la stessa credibilità di una moneta di tre euro – bing do you remember? “Enrico stai sereno” e “l’articolo 18? Non è un problema” “l’articolo 18 non è una priorità”.

Cappellini: Lei ha giurato lealtà a Zingaretti. Sicuro che non esiste il piano per il partito di Renzi?

Renzi: “Sono stato leale con Bersani, lo sono con Zingaretti. Quella lealtà che a me è stata negata dal fuoco amico di chi pur di distruggere me, percepito come un intruso (un’altra verità, nda), ha dato fuoco alla casa comune. Eravamo al 40% tutti insieme, si è preferito erodere dall’interno. Peccato…”. Bing della serie: l’autocritica mai la colpa è sempre degli altri, dimenticando magari il 60% di elettori che ha votato contro una proposta di riforma sciagurata!

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Conclusione: sono tornato, sono collaborativo, aspetto il risultato delle Europee, poi si vedrà ma con i cinquestelle non se ne parla! I guantoni sono solo riposti nell’armadio. Se si dovesse aprire la crisi di governo, siccome Renzi mantiene il controllo di una parte maggioritaria dei gruppi parlamentari, paradossalmente il “suo” gruppo parlamentare venderà cara la pelle, così vedremo la lealtà fin dove arriva.