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Forza Italia, il gruppo di “Seniores” protesta ad Arcore: “Partito in caduta, Berlusconi ci ascolti. Basta cerchio magico”

Davanti a Villa San Martino una cinquantina di militanti "storici": "Tutto in rovina, ma la colpa non è del Cavaliere, è di chi gli sta intorno"

Vogliono avviare un dialogo direttamente con Silvio Berlusconi “e non con il cerchio magico che lo circonda”. Puntano il dito contro la sua corte di fedelissimi, colpevole di “aver portato il partito alla rovina”. Chiedono quindi che Forza Italia torni a essere “libera e meritocratica”, anziché esclusiva e “basata su decisioni calate solo dall’alto”. Per questo una cinquantina di militanti, iscritti storici al partito e diversi “Seniores” regionali si è ritrovato di fronte ai cancelli di Villa San Martino ad Arcore. A guidare la protesta un dirigente degli “anziani” di Fi in Piemonte, Fabio Sanfilippo, il quale spiega a ilfattoquotidiano.it che chi affianca l’ex premier “ha reso ormai impossibile comunicare con lui. Come Licia Ronzulli, che di recente ha fatto in modo di bloccare le mie email indirizzate alla casella di posta del presidente e mi ha pure minacciato per alcuni messaggi inviati in una chat”.

Sullo sfondo della protesta restano i fatti recenti di un partito che, a detta dei suoi stessi militanti, è ormai “in caduta libera”. Prima c’è stata la rottura fra Berlusconi e il suo ex consigliere Giovanni Toti, poi la dipartita di Elisabetta Gardini (dal 2014 a capo della delegazione forzista a Strasburgo), fino all’accusa di golpe mossa a Mara Carfagna per le liste alle elezioni europee e alla maxi inchiesta della Dda di Milano sulle tangenti che ha travolto, fra gli altri, gli azzurri Tatarella e Altitonante. Un tutti contro tutti silenziato per alcuni giorni solo dall’improvviso ricovero del leader maximo per occlusione intestinale. Archiviato lo spavento, le polemiche sono subito ricominciate.

La protesta dei forzisti contro il “cerchio magico”
Davanti a Villa San Martino, si sono ritrovate alcune decine di forzisti della prima ora. Fra loro anche l’ex parlamentare Benedetto Nicotra e alcune militanti storiche torinesi ultra ottantenni, due delle quali sono state colte da un malore per l’attesa al sole. “Il nostro obiettivo è quello di far capire al presidente che il suo entourage sta facendo solo danni”, spiega il responsabile Ambiente dei “Seniores” di Forza Italia in Piemonte Sanfilippo. Una storia già sentita, che richiama quella di Matteo Renzi e del suo (ormai appassito) Giglio magico, ma non è nuova nemmeno in casa Berlusconi. Con la differenza che il Cav, rispetto all’ex premier di Rignano, è sempre riuscito a rinnovare la sua corte. Almeno fino ad oggi. “In tutta Italia ogni giorno ci sono validi dirigenti che abbandonano il partito e il motivo è che non c’è più alcuna possibilità di comunicare con il leader. E la colpa non è di certo sua”, aggiunge Sanfilippo. Non sono in pochi, infatti, raccontano i “dissidenti”, a pensare che il Cav si sia circondato “da persone che stanno prendendo decisioni sbagliate per il partito, mandandolo in rovina”.

E le polemiche interne dei mesi scorsi non fanno che confermarlo. “Siamo convinti che Fi debba tornare ad ascoltare la base, invece che affidarsi a dirigenti che prendono decisioni unilaterali senza nemmeno confrontarsi con i propri colleghi”. Un esempio di malagestione, continua Sanfilippo, è quella del deputato Paolo Zangrillo (fratello del medico personale dell’ex Cavaliere). “L’onorevole prima si è preso l’autorità di cambiare la sede locale di Fi, scegliendone una più costosa senza nemmeno consultare gli altri parlamentari. Poi ha avuto una serie di atteggiamenti sbagliati del tipo ‘qui comando io’ che hanno fatto esplodere la contestazione non solo fra i militanti”. Da qui la decisione di far sentire la propria voce direttamente ad Arcore. “Il presidente purtroppo non ci ha incontrati. A questo punto chiediamo che si fissi una data per ricevere la nostra delegazione, altrimenti torneremo di nuovo a presidiare la villa. Magari come nelle scorse settimane, quando erano arrivate più di 100 adesioni da tutta Italia”, aggiunge il dirigente piemontese. Pianificata inizialmente per metà aprile, infatti, la manifestazione è stata spostata prima al 3 e poi al 9 maggio per via delle precarie condizioni di salute di Berlusconi. Ma nel frattempo ha assunto toni del tutto diversi.