Giustizia & Impunità

Cosenza, sindaco indagato per bancarotta di una società di cui era amministratore

Il primo cittadino: "Sono sereno però resto perplesso, visto che dallo scorso 13 aprile, quando a Lamezia ho annunciato la mia candidatura a governatore della Calabria, ho ricevuto alcune notifiche giudiziarie, una dietro l’altra. Sarà una coincidenza, ma la mia perplessità riguarda la tempistica"

Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (Fi)- indagato nell’inchiesta sugli appalti pubblici chiusa due giorni fa dalla procura di Catanzaro –  ha ricevuto un avviso conclusione indagini per bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento di una società di cui era amministratore.

Secondo l’accusa, dalla società oggetto di indagine, la Ofin srl, fallita nel 2014, sarebbero state distratte a più riprese somme per un totale di oltre tre milioni di euro. Le indagini sono state condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Cosenza, coordinate dalla Procura. Il primo cittadino è accusato dalla Procura di Cosenza di avere distratto dal capitale della società i soldi destinandoli all’aumento di capitale di altre due aziende.

Nell’inchiesta sono indagati anche Carmine Potestio, socio della Ofin e, in passato, capo di gabinetto di Occhiuto al Comune, e la sorella del sindaco Annunziata, in qualità di amministratore e legale rappresentante della società da settembre a ottobre 2014, data del fallimento. Occhiuto è ritenuto responsabile anche della distrazione di alcuni immobili della Ofin, di cui avrebbe ceduto il contratto di leasing ad altre società a lui riconducibili senza alcun corrispettivo. “Sono sereno però resto perplesso, visto che dallo scorso 13 aprile, quando a Lamezia ho annunciato la mia candidatura a governatore della Calabria, ho ricevuto – dichiara Occhiuto – alcune notifiche giudiziarie, una dietro l’altra. Sarà una coincidenza, ma la mia perplessità riguarda la tempistica”