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Cicciolina: “Qualcuno è disposto a pagare 15mila euro per il mio fallo di cristallo. Pito pito? E’ morto, ma non per colpa mia”. L’imbarazzo della D’Urso

"Non sono esattamente in bolletta come dicono - ha spiegato la pornostar ospite di Live - Non è la D'Urso - Ho messo all'asta le mie cose, non per sopravvivenza, ma perché ci sono tantissimi fan che vogliono avere il reggiseno di Cicciolina, il fallo di Cicciolina (quello che usavo negli spettacoli, ovviamente!). Non è un qualunque fallo, ma un fallo di cristallo di Murano. È gelido, freddo, sta in piedi". A quel punto la conduttrice, in imbarazzo, ha cercato di attenuare i toni di Cicciolina: "Non nominiamolo, chiamiamolo Giuseppe"

Tra gli ospiti della puntata di ieri sera di Live-Non è la D’Urso non è passata certo inosservata Cicciolina. Ilona Staller, la famosa ex pornostar, ha raccontato più volte di avere bisogno di soldi e di avere per questo messo all’asta molte delle sue cose, perfino la sua casa e le sue mutandine. Ovviamente la D’Urso le ha chiesto delucidazioni su questo e, dopo poco, l’intervista ha virato verso un siparietto trash: “Non sono esattamente in bolletta come dicono. Ho messo all’asta le mie cose, non per sopravvivenza, ma perché ci sono tantissimi fan che vogliono avere il reggiseno di Cicciolina, il fallo di Cicciolina (quello che usavo negli spettacoli, ovviamente!). Non è un qualunque fallo, ma un fallo di cristallo di Murano. È gelido, freddo, sta in piedi”.

A quel punto la conduttrice, in imbarazzo, ha cercato di attenuare i toni di Cicciolina: “Non nominiamolo, chiamiamolo Giuseppe“. E qui si è scoperto che, a detta di Ilona, “uno ha offerto 5mila euro per Giuseppe. Io ne voglio 15mila”. Ma non è finita qui. Perché la parte del racconto sugli animali è stata un momento di pura ilarità: “Il mio povero serpente Pito Pito è morto, ma non per colpa mia. Me l’accudiva l’agenzia di Riccardo Schicchi. So che non è normale, ma io amo molto i serpenti, ne avevo 6-7. Amo anche i coccodrilli, ma mordono. Avevo una tigre del Bengala che è caduta dalla terrazza, ma l’ho portata in clinica e l’ho “aggiustata”. E avevo un’oca, di nome De Mita come il politico. Una volta l’ho portata in una discoteca, un tizio le ha dato del whisky e l’ha fatta ubriacare”.