Politica

Siri indagato, Conte non risponde alle domande: “Sono stato esauriente”. I giornalisti protestano: “Così non si fa”

“Penso di essere stato abbastanza esauriente…”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, risponde ai giornalisti che vorrebbero fargli domande, dopo la sua dichiarazione sulle dimissioni del sottosegretario leghista Armando Siri. A Palazzo Chigi era stata annunciata per le 18.30 una conferenza stampa. Alla fine Conte sceglie di affidare la sua posizione a una dichiarazione scritta che legge davanti alle telecamere. Una cronista insiste a fare una domanda: “Il problema – esordisce – è che Siri quando è diventato sottosegretario era già condannato per bancarotta”. Ma Conte taglia corto, andando via: “Problemi ne abbiamo tanti e ci lavoriamo ogni giorno”. La scorsa settimana, dopo l’approvazione del dl Crescita, non c’era stata conferenza stampa a Palazzo Chigi. E anche in quella occasione più di un giornalista si era lamentato della scelta poco “ortodossa”.