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25 aprile, da Cumiana a Lentate sul Seveso fino a Trieste: i Comuni che non festeggiano la Liberazione

Tensioni e polemiche a livello locale per la decisione di alcune amministrazioni di limitare le cerimonie. In provincia di Torino la commissaria ha detto che non ha organizzato niente perché fuori città, mentre il sindaco di centrodestra non ha voluto l'Anpi all'evento previsto alla Riseria di San Sabba

A Cumiana (Torino) la commissaria ha scelto di non organizzare niente perché, ha detto, “non è in paese”. A Trieste il sindaco di centrodestra ha vietato il palco delle celebrazioni alla Risiera di San Sabba all’Anpi, che ha scelto di fare un corteo parallelo. Solo pochi giorni fa a Lentate sul Seveso (Monza) era stata la sindaca Laura Ferrari, moglie del capogruppo della Lega in Senato, ad annullare gli eventi motivando la decisione come “una pausa di riflessione”. A due giorni dalle celebrazioni del 25 aprile e mentre la Lega ribadisce che non prenderà parte alle commemorazioni, non mancano le polemiche a livello locale delle singole amministrazioni che hanno deciso di boicottare la festa della Liberazione.

Il caso di Cumiana (Torino) dove la commissaria non ha organizzato niente per il 25 aprile – A Cumiana, in provincia di Torino, l’Anpi ha organizzato una “manifestazione autoconvocata“. Il motivo? La commissaria – inviata dalla prefettura a gennaio per reggere il comune dopo le dimissioni del sindaco – non ha organizzato alcuna manifestazione per ricordare la Liberazione. Si limiterà a far deporre una “corona d’alloro” sulla stele che ricorda i caduti partigiani ma non sarò presente. A denunciare la vicenda è stata la stessa associazione dei partigiani sulla sua pagina Facebook. “È inaccettabile che un funzionario dello Stato, nelle sue funzioni ufficiali, si permetta di ignorare in modo così sfacciato il sacrificio partigiano e la festa della Liberazione attorno a cui la comunità locale e nazionale è stata costruita. Il Prefetto di Torino non ha nulla da dire? Il ministro degli interni, solitamente così loquace, non ha nulla da dire?”, ha detto Paolo Ferrero, leader di Rifondazione comunista e candidato alle Europee con La Sinistra. La commissaria di Cumiana, Marita Bevilacqua, ha replicato a Repubblica Torino: “Io non ho cancellato un bel niente”, ha detto, “semplicemente nessuno mi ha chiesto di organizzare nulla e né io né il segretario comunale che è mio sub commissario, possiamo essere in paese il 25 aprile. Anzi, quando mi sono resa conto che non saremmo stati presenti per quella data, ho chiesto comunque al comune di acquistare le corone di fiori da mettere sulle lapidi. Ho passato il weekend di Pasqua a occuparmi di liste e mi sono presa poi due giorni di vacanza. Sarei contenta se Anpi o altre associazioni organizzassero un corteo per la festa della Liberazione ma nessuna richiesta in questo senso è arrivata ai miei uffici”. Cumiana è medaglia d’oro al merito civile per la Resistenza. Il 3 aprile 1944 fu teatro di quello che è ricordato come “l’eccidio di Cumiana“, l’uccisione di 51 persone da parte di un reparto delle Ss.

Trieste, il sindaco di centrodestra ha vietato all’Anpi di intervenire dal palco. Che fa corteo parallelo con l’Anpi – Lo strappo è avvenuto qualche giorno fa. Il primo cittadino di centrodestra Roberto Dipiazza ha vietato ai partigiani di parlare dal palco delle celebrazioni alla Risiera di San Sabba. E l’Anpi ha scelto per protesta di disertare l’evento e e insieme alla Cgil parteciperà a un corteo parallelo che partirà nei pressi della Risiera, per accedervi solo “quando la cerimonia sarà finita”. Si tratta di una “decisione sofferta”, ha detto il presidente provinciale dei patrigiani, Fabio Vallon, ma “Trieste è l’unica città capoluogo dove durante la cerimonia ufficiale non viene data la parola alle organizzazioni che rappresentano chi la lotta di Liberazione l’ha fatta”. Nell’elenco degli interventi manca appunto quello delle associazioni. Con il corteo “vogliamo dare un segnale di cambiamento, perché l’anno prossimo si arrivi a una manifestazione dignitosa”. A loro ha replicato Dipiazza: “Il 25 aprile non è una festa di compleanno dove ognuno può fare ciò che crede, è una cerimonia istituzionale ufficiale della Repubblica e chi non vi partecipa si mette fuori da solo, non c’è altro da commentare”. Cumiana è medaglia d’oro al merito civile per la Resistenza. Il 3 aprile 1944 fu teatro di quello che è ricordato come ‘L’eccidio di Cumiana’, l’uccisione di 51 persone da parte di un reparto di Ss. Nel giardino pubblico cittadino è stata posata una stele con bassorilievo dello scultore Umberto Mastroianni.

Lentate sul Seveso, la sindaca ha cancellato corteo e discorsi per il 25 aprile: “Non torno indietro” – Non è pentita la sindaca Laura Ferrari, moglie del capogruppo della Lega in Senato Massimiliano Romeo, di aver ‘cancellato’ corteo e discorsi per le celebrazioni del 25 Aprile nella sua Lentate sul Seveso, una cittadina di 16mila abitanti nella provincia di Monza e Brianza. E tantomeno tornerà sui suoi passi. “Assolutamente no, non torno indietro e sono convinta della mia scelta”, ha detto all’agenzia Adnkronos, quando mancano due giorni alle celebrazioni della festa nazionale, che a Lentate consisteranno nella sola deposizione di una corona al Monumento ai Caduti. Lei ci sarà: “Il rispetto dei caduti è sacrosanto, tanto è vero che ho deciso di esserci. Arriverò presto e poi andrò in Comune a vigilare la situazione”, visto che è prevista una manifestazione spontanea, in città, organizzata dall’Anpi. “Non so quanti verranno, mi hanno assicurato che sarà fatto tutto in modo tranquillo e senza scontri”, anche se le tensioni in città si sono fatte sentire. A pochi giorni dall’annuncio di questa decisione, che ha creato un caso politico senza precedenti, ha ricevuto minacce sui social network, imbrattamenti sulle porte degli uffici comunali e addirittura un lenzuolo rivendicato da Forza Nuova appeso sabato scorso all’esterno della sede del Comune con scritto: ‘Se il partigiano contraddirai, minacce riceverai’. L’intento dei militanti era quello di difendere la sindaca, ma l’effetto sortito è stato quello di farla arrabbiare. “Non hanno capito nulla”. Tutto nasce da quanto accaduto alle celebrazioni dello scorso anno, quando i discorsi sulla Resistenza di un rappresentante dell’Anpi si sono trasformati in “comizi politici”, con attacchi pesanti, che la sindaca ha trovato “inopportuni e scorretti”. Così, quest’anno, “ho solo spiegato che per me la Resistenza non può essere una festa della sinistra, perché i partigiani sono stati trasversali. La mia idea era prenderci un anno di riflessione per capire che è un momento di tutti e iniziare già dal 2019 a organizzare un evento condiviso, anche con le scuole, per raccontare il 25 Aprile nella sua interezza”.