Diritti

Minori vittime di reati e violenze, i casi aumentano. A pochi chilometri da Milano nascerà la casa per accoglierli

La struttura potrà accogliere 6-8 bambini alla volta e il progetto è riservato a piccoli da 0 a 6 anni vittime di maltrattamento o allontanati dalla famiglia con provvedimento dell’autorità giudiziaria

Un luogo di protezione e affetto dedicato a minori vittime di reati e violenze, anche sessuali, a pochi chilometri da Milano. La struttura potrà accogliere 6-8 bambini alla volta e il progetto è riservato a piccoli da 0 a 6 anni vittime di maltrattamento o allontanati dalla famiglia con provvedimento dell’autorità giudiziaria. Si tratta della Casa di Timmi (Team per l’identificazione del maltrattamento a Milano) e verrà costruita grazie al progetto Invisibile agli occhi di Terre des Hommes (TdH).

“La campagna nazionale di raccolta fondi da destinare a Invisibile agli Occhi (in corso fino al 21 aprile, ndr) nasce dall’impegno e dall’esperienza consolidata della nostra organizzazione nel campo della protezione dei minori e della prevenzione della violenza sui minori. La Casa di Timmi, con la ristrutturazione e gli arredi dell’immobile, gli operatori, i servizi per i bambini ospitati, dai pasti ai trasporti, dall’abbigliamento alle attività ludico ricreative, dalle cure mediche al supporto psicologico e così via, costerà circa 300mila euro l’anno”, spiega a ilfattoquotidiano.it Federica Giannota, Responsabile Advocacy e Programmi Italia di Terre des Hommes.

Le attività della casa coinvolgeranno educatori, psicologi, pediatri, famiglie e volontari selezionati in modo da poter fornire un’assistenza completa, con la finalità di arrivare a un rientro sicuro del bambino presso i genitori o il suo trasferimento presso una famiglia affidataria o adottiva. “Nell’ottica di offrire una normalità familiare – aggiunge Giannota – la comunità seguirà il minore nel percorso scolastico e durante il tempo libero, lavorerà costantemente per favorirne l’integrazione nel contesto locale, rafforzarne la crescita emotiva e arricchirne il bagaglio esperienziale”.

Secondo i dati elaborati dal Comando Interforze della Polizia di Stato per conto di Terre des Hommes, che riguardano solo i casi che sono stati denunciati e hanno richiesto un intervento della Polizia o dei Carabinieri, i reati commessi in Italia su minori sono in costante crescita. I numeri si riferiscono al Dossier Indifesa 2018, in particolare fotografano la situazione del 2017 rispetto all’anno prima, e sono definiti dall’organizzazione “molto preoccupanti”. Nel 2017 sono stati 5.788 i minori vittime di reati (circa l’8% in più), dall’omicidio alla violenza sessuale, dal maltrattamento in famiglia fino alla prostituzione minorile. E di queste vittime, 6 su 10 sono bambine, particolarmente esposte soprattutto per quel che riguarda gli abusi sessuali.

Tra il 2007 e il 2017 il numero dei minori vittime di reato è cresciuto del 43% (da 4.061 a 5.788). Il reato che miete il maggior numero di vittime tra i minori in Italia è il maltrattamento in famiglia. “Appare particolarmente agghiacciante la cifra di 1.723 bambini in un solo anno. Forse si tratta anche di una maggiore propensione a denunciare casi di abusi che prima rimanevano sommersi”, dice ancora Giannota. Preoccupanti anche i dati delle violenze sessuali, le cui vittime (per l’84% femmine) sono aumentate del 18% nel 2017. In forte crescita soprattutto il numero dei minori vittime di reati legati alla pedopornografia: +57% per la detenzione di materiale pornografico e +10% per la loro produzione.

Cosa dovrebbe fare il governo per far fronte a questo crescente fenomeno criminale? “Ci auguriamo – conclude Giannota – che il lavoro di monitoraggio sui bambini vittime di violenza nel nostro Paese entri finalmente a sistema. È assolutamente necessario che l’Italia si doti di questo strumento, recependo finalmente i ripetuti inviti dell’OMS e dell’ONU diretti ai governi italiani nell’ultimo ventennio, perché solo così potremo fare le scelte giuste in termini di risorse e di politiche per contrastare un fenomeno troppo spesso sottostimato”.