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“Il boa di Cicciolina non morì ucciso da un topo ma per l’uso improprio fatto dalla pornostar”: dopo 16 anni la verità sulla morte di Pito Pito

A lanciare l'accusa è Lorenzo Croce, presidente dell'associazione italiana difesa animali e ambiente, che riporta quanto gli è stato riferito da una gola profonda dell'ex entourage di Riccardo Schicchi, il noto agente delle attrici porno

A 16 anni dalla morte di Pito Pito, il boa constrictor utilizzato da Ilona Staller in arte Cicciolina durante i suoi spettacoli hard, emerge una nuova verità. L’animale non sarebbe stato ucciso da un topo ma a causarne la morte sarebbe stato l’uso improprio fatto dalla pornostar. A lanciare l’accusa è Lorenzo Croce, presidente dell’associazione italiana difesa animali e ambiente, che riporta quanto gli è stato riferito da una gola profonda dell’ex entourage di Riccardo Schicchi, il noto agente delle attrici porno.

“Secondo quanto mi è stato personalmente raccontato da un personaggio che allora conosceva bene i segreti di quel mondo, il boa quando fu messo nella teca era già morto e solo per quel motivo il topo poté rosicare parte del suo corpo”. Parole che contrastano con la ricostruzione dell’accaduto fatta all’epoca dei fatti da Schicchi, che raccontò che quel giorno Pito Pito venne messo nella piramide di cristallo dove avrebbe dovuto cibarsi con un topo invece, inspiegabilmente, fu lui a essere ucciso dal topo, che gli aveva anche mangiato parte della testa.

“Ora purtroppo è tardi per intraprendere una causa per maltrattamento di animali contro la ex pornodiva o comunque contro chi ha messo in quegli anni a repentaglio la vita del serpente – ha spiegato Croce -, ma sicuramente la verità è giusto che venga a galla e questo caso potrebbe essere un volano per i controlli ai serpenti che anche oggi vengono utilizzati nel mondo dello spettacolo, compresi quelli usati nei circhi. La fonte che vuole rimanere rigorosamente anonima – ha concluso – ha confermato anche che la signora Staller non ha mai avuto nessun rapporto sessuale con cavalli o altri equini come per anni si è voluto far credere”.