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Kabir Bedi parla del figlio morto suicida a 26 anni: “Era schizofrenico, non poteva più vivere così”

Ospite di Mara Venier a Domenica In, l'attore, noto per aver interpretato il ruolo di Sandokan, ha parlato dei motivi che spinsero suo figlio a togliersi la vita a soli 26 anni nel 1997

“Avevo 3 figli, ora ne rimangono 2. Ho perso mio figlio Siddharth, soffriva di schizofrenia“. Sono passati ventidue anni da quel lutto e ora Kabir Bedi ha deciso di ricordare quei momenti drammatici. Ospite di Mara Venier a Domenica In, l’attore, noto per aver interpretato il ruolo di Sandokan, ha parlato dei motivi che spinsero suo figlio a togliersi la vita a soli 26 anni nel 1997. “Non c’è dolore più grande della perdita di un figlio e questa tragedia è ancora più grande quando questo figlio è brillante. La schizofrenia è una malattia incredibile perché colpisce soprattutto tra i 20 e i 25 anni, soprattutto uomini, persone molto sensibili”, ha spiegato.

“Nei momenti di lucidità mi diceva ‘Cosa faccio tutto il giorno? Televisione, cinema, libri, non hanno senso per me, non sento il gusto del cibo, non mi interessa parlare con le persone’. Ci sono momenti in cui non è possibile neppure comunicare – ha raccontato ancora Kabir Bedi -. Mi sento molto vicino alle famiglie in cui una persona soffre di schizofrenia perché devono cambiare la loro vita per adattarsi a quello che succede, ma non è facile, perché la persona che vedi sembra tuo figlio ma qualcosa di fondamentale è cambiato dentro di lui”.

“Ero preparato al suo gesto, l’avevo previsto, avevo chiamato una squadra per prevenire il suicidio a Los Angeles, persone che parlassero con lui, ma lui non poteva esistere così. Dopo averci pensato tanto sono arrivato alla conclusione che devo rispettare la sua decisione, ma ho sofferto molto perché è terribile, le ferite guariscono, ma la cicatrice rimane”, ha concluso l’attore.