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Mafia, il procuratore Pignatone: “La legge sull’associazione mafiosa funziona, non cambiarla. Quella sul voto di scambio no”

 "Il 416 bis si è dimostrato efficace e ha consentito di contrastare in modo positivo anche quelle che la Cassazione ha definito 'piccole mafie': prima di cambiare anche una piccola cosa di questo articolo ci dobbiamo pensare 50 volte", ha detto il magistrato, intervenendo al convegno alla Camera  su Mafie e libere professioni

La legge che punisce l’associazione a delinquere di stampo mafioso funziona. Quella sul voto di scambio politico-mafioso, invece no. Nonostante sia stata cambiata più volte negli ultimi anni. E una nuova riforma è al momento in fase di approvazione parlamentare. Lo sostiene Giuseppe Pignatone, procuratore capo di Roma. “Il 416 bis si è dimostrato efficace e ha consentito di contrastare in modo positivo anche quelle che la Cassazione ha definito ‘piccole mafie’: prima di cambiare anche una piccola cosa di questo articolo ci dobbiamo pensare 50 volte“, ha detto il magistrato, intervenendo al convegno alla Camera  su Mafie e libere professioni.

Pignatone è un esperto di 416 bis, cioè l’articolo che disciplina il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Introdotto nel 1982, ideato da Pio La Torre, il reato venne approvato solo dopo l’omicidio del deputato del Pci da parte di Cosa nostra. In questo senso, il monito di Pignatone è importante: il magistrato, infatti, ha applicato con successo il 416 bis contro i boss di Cosa nostra (quand’era procuratore aggiunto di Palermo), contro la ‘ndrangheta (quando guidava la procura di Reggio Calabria) ma anche contro la cosiddetta Mafia capitale, cioè l’organizzazione criminale guidata da Massimo Carminati. Dopo il pollice verso del primo grado, i giudici del processo d’Appello hanno riconosciuto il 416 bis  per “il Cecato” e i suoi uomini. Segno che il reato che disciplina l’associazione mafiosa funziona non solo con i classici clan ma le mafie moderne. E questo nonostante non sia mai stato modificato in 37 anni.

Destino opposto, invece, quello del voto di scambio politico mafioso, disciplinato dall’articolo 416 ter del codice. La fattispecie è stata riformata nel 2014 dalla maggioranza di centrosinistra, ma le modifiche apportate, secondo la Cassazione, ha reso il voto di scambio più favorevole al reo. Per questo motivo è attualmente in corso in Parlamento un nuovo procedimento di modifica della legge, che dovrà però tornare al Senato dopo l’approvazione di Montecitorio“Continua invece a essere modificata la norma sul voto di scambio, il 416 ter, il che vuol dire che qualcosa non funziona”, ha sottolineato Pignatone. Che invece sul concorso esterno ha detto: “sono venute meno e sono state superate anche le polemiche sul concorso esterno: sono molto pochi i casi in cui si ricorre a queste fattispecie”.