Politica

Tav, Fassino (Pd): “Conte? Ogni giorno sempre di più si sta schiacciando sul M5s ma non ha il coraggio di dirlo”

“Mi sembra che Conte, giorno dopo giorno, sia perdendo quella collocazione terza che aveva scelto all’inizio tra Lega e M5s. Conte, in realtà, si sta schiacciando sempre di più sui 5 Stelle senza avere il coraggio di dirlo. Siamo alla commedia degli equivoci”. Sono le parole del deputato Pd, Piero Fassino, intervistato da Lanfranco Palazzolo per Radio Radicale.

“Sulla Tav” – continua – “la posizione del governo gialloverde può essere così riassunta: la Tav forse si fa, la Tav forse non si fa, l’importante è non dire quello che si farà. Francamente questo è inaccettabile. Si stanno prendendo in giro gli italiani, perché dei due vicepresidenti del Consiglio c’è sicuramente uno che sta mentendo e sta ingannando i cittadini. Il presidente del Consiglio, a sua volta, per un verso dice che bisogna ridiscutere l’opera, per l’altro verso ogni giorno manifesta una posizione, cioè il rifiuto della Tav, molto simile a quella del M5s. Anche questo è un altro elemento di equivoco”.

L’ex sindaco di Torino puntualizza: “Il referendum invocato da Chiamparino è ovviamente una estrema ratio, visto che il governo non è un grado di decidere. Pertanto, che decidano i cittadini del Piemonte. Non si vuole fare il referendum? Benissimo. Allora si prenda atto che c’è in Parlamento una maggioranza molto larga favorevole alla Tav, perché sono a favore dell’opera Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Quindi, questa è una maggioranza larga e sufficiente per confermare gli impegni internazionali che sono stati assunti”.

Bordata di Fassino ai 5 Stelle: “Non trovo sorprendente che il M5s si sottragga all’opzione del referendum, perché ormai è un décalage continuo. Sono partiti con lo streaming e lo streaming è sparito. Hanno detto di affidare tutto alla piattaforma Rousseau, senza che ci sia un effettivo controllo democratico su come è gestita. Abbiamo scoperto che l’associazione Rousseau ci ha dato un nuovo profilo in cui sostanzialmente comandano solo in due, Di Maio e Casaleggio. Di Maio sempre di più si rappresenta come un padrone assoluto dei 5 Stelle al punto che, dopo due sconfitte elettorali, dice che resterà 5 anni. Non c’è leader al mondo” – conclude – “che, quando subisce delle sconfitte, lo dica. Cameron e Renzi, ad esempio, si sono dimessi dopo la sconfitta di un referendum. Fa parte delle regole della politica, ma evidentemente queste regole della democrazia sono sconosciute e questa assenza di cultura democratica viene coperta dal mito di una democrazia diretta, che poi non viene praticata in nessun momento”.