Società

Ad Assisi ho assistito a una scena che mi ha colpito. E mi chiedo: dov’è finita la carità cristiana?

La carità è un atto cristiano e deve essere sempre praticata da chi crede in Dio. Non è certo una mia opinione, bensì uno dei dogmi del buon cristiano, mai come in questi giorni portati in auge dal santo Padre, papa Francesco. Così mi ritrovo in viaggio di piacere in quel di Assisi, luogo natio di San Francesco, uomo e santo simbolo della povertà, della fratellanza e della carità. Qui, certamente, dovrebbero essere sempre valorizzati questi valori fondanti del cristianesimo e i frati francescani, che ne hanno raccolto l’eredità, dovrebbero esserne i testimoni e gli attori principali. Nel mio viaggio familiare arrivo alla Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola e, sul sagrato del piazzale antistante la chiesa, assisto a una scena che mi ha profondamente colpito.

Una donna di colore è attorniata da due militari con tanto di mimetica e mitra e da altri due funzionari della polizia locale. C’è pure un frate francescano nel gruppo e tutti stanno tentando di far allontanare la donna dal sagrato della chiesa. Lei è agitata, parla ad alta voce, dicendo che non sta facendo nulla di male. I poliziotti locali le prendono lo zainetto e lo mettono nella loro vettura; provano a convincerla ad allontanarsi, perché lì c’è un’ordinanza di divieto di sostare per chiedere elemosina e carità.

I militari vigilano, con il mitra ben saldo in mano, la accerchiano, vuoi mai che sia una pericolosa terrorista? La donna discute animatamente con il frate che dev’essere proprio la persona che ha chiamato le forze dell’ordine per far applicare l’ordinanza. La donna è in agitazione, ha in mano dei fogli prestampati con una fotografia che riporta tre bambine. Chiede soldi per poter rimettersi in sesto e tentare di riprendersi le figlie che le sono state tolte, secondo lei, in maniera assolutamente illegale. Cerco di calmarla, le metto in mano 20 euro, per farle capire che vorrei aiutarla. Così, riesco a convincerla ad allontanarsi un po’ dalle scale che danno accesso alla chiesa della “carità e fratellanza”. A quel punto lei si calma, i poliziotti le ridanno lo zainetto personale e i militari si allontanano.

Mi fermo e la ascolto e mi racconta una storia allucinante: la storia di una donna di colore, una madre, con una laurea, che aveva alcune attività commerciali e che è stata vittima di persecuzioni, fintantoché è caduta in disgrazia economica. Qui sono intervenute alcune cooperative sociali ad “aiutarla”, mi cita un nome che identifica un grave problema di gestione degli immigrati e che mi ricorda fatti andati in giudicato.

Lei è disperata, perché non vede le figlie da qualche anno e sta girando per raccogliere un po’ di soldi per il suo sostentamento e per pagare il ricorso alla Corte dei diritti umani. Pensava di mettersi davanti alla chiesa dei luoghi natii del santo Francesco, lasciando ai pellegrini lo stampato della sua storia e chiedendo aiuto economico. Pensava che lo spirito francescano della carità e della fratellanza fosse ancora vivo nella gente che varcava quella soglia; soprattutto pensava – e lo pensavo anch’io – che almeno i frati francescani avessero ancora ben radicati i concetti di carità e misericordia. Almeno nei luoghi natii di San Francesco, lo pensavo davvero.

Non so quanto sia vera la storia di quella donna, so però che mi ha profondamente ferito la vicenda di una donna, disperata, accerchiata da due funzionari di polizia, da due militari armati in tenuta da guerra e da un altro uomo, vestito da frate francescano. Dico vestito da frate francescano, perché non ho per nulla rilevato il sentimento francescano in quell’uomo. E mi rimane la grande amarezza nel cuore, generata dall’evidenza dei fatti a cui ho assistito. Ma dove stiamo andando? Ma dov’è finita la carità e la fratellanza che san Francesco predicava? Una tristezza infinita mi ha pervaso l’anima, dopo quest’episodio che mi ha dato una delusione enorme verso un ordine ecclesiastico che credevo fosse uno dei più puri e vicini al cuore della gente. Se anche i padri francescani perdono il senso di carità e fratellanza, dove siamo destinati a finire?