Politica

Salario minimo, Boccia: “È una proposta condivisibile. Anche taglio cuneo fiscale”

Il numero uno di viale dell'Astronomia: "Speriamo che serva anche a eliminare quel dumping contrattuale di tante organizzazioni che rappresentano pochi soggetti e che alla fine abbassano il costo del lavoro facendo dumping anche alle associazioni più rappresentative". Zingaretti: "Serve confronto con forze sindacali e datoriali. Si ascoltino i protagonisti"

“Condivisibile”. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, definisce così l’idea di un salario minimo insieme al taglio del cuneo fiscale per le aziende. Dopo mesi di ‘corpo a corpo’ con il governo su Tav, reddito di cittadinanza e decreto Dignità, il numero uno degli industriali esprime parole di apprezzamento per un provvedimento allo studio del governo. La proposta di un salario minimo abbinato al taglio del cuneo fiscale, anticipata nei giorni scorsi da Luigi Di Maio, trova d’accordo Boccia. Sul cuneo fiscale, in particolare, “l’attenzione a nostro avviso deve essere sulla parte di tasse e contributi che incidono sul costo del lavoro”.

“Sicuramente – continua il presidente di Confindustria riguardo al salario minimo – è un percorso condivisibile e speriamo che serva anche a eliminare quel dumping contrattuale di tante organizzazioni che rappresentano pochi soggetti e che alla fine abbassano il costo del lavoro facendo dumping anche alle associazioni più rappresentative”. In particolare, spiega Boccia, il taglio del cuneo “è un pezzo del patto per la fabbrica che abbiamo sottoscritto insieme ai sindacati”.

Di salario è tornato a parlare anche il neo segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Ricordando che “ci sono proposte di legge presentate anche dal Pd in Parlamento”, il governatore del Lazio ha precisato che “in materie come queste bisogna innanzitutto avere il protagonismo delle forze sindacali e di quelle datoriali, bisogna avere il coraggio dell’ascolto dei protagonisti”. Argomenti come questi, ha aggiunto, non si trattano “con i tweet per farsi propaganda, perché un percorso di dibattito così diventa strumentale”.