Cronaca

Roma, tensioni alla protesta dei gilet arancioni a Montecitorio: manifestanti insultano presidente della Puglia Emiliano

Gli olivicoltori arrivati a Roma da Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Lazio, Abruzzo e Toscana chiedono decreti d’urgenza e risorse per le gelate che hanno messo in ginocchio l’olivicoltura pugliese e per la xylella, la peste degli ulivi

Rabbia e momenti di tensione alla manifestazione dei gilet arancioni a Roma a Piazza Santi Apostoli, dove protestano gli olivicoltori arrivati a Roma da Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Lazio, Abruzzo e Toscana, per chiedere decreti d’urgenza e risorse per le gelate che hanno messo in ginocchio l’olivicoltura pugliese e per la xylella, la peste degli ulivi. Un gruppo di manifestanti al grido di “vergogna” ha cercato di forzare il cordone delle forze dell’ordine scandendo insulti nei confronti del Governatore della Puglia Emiliano presente all’appuntamento. Il governatore si è allontanato assieme a una delegazione del movimento arancione. La produzione di olio d’oliva conta infatti solo in Puglia oltre 350mila imprese e rappresenta il 13,59% del totale delle aziende agricole italiane, per un valore della produzione che si aggira intorno ai 4 miliardi di euro l’anno.

Tanti i cartelli che si leggono che raccontano storie di sofferenze, “Ridateci la dignità“, “Non siamo cittadini di Serie B”, “In attesa del decreto moriremo gelati”. Non mancano riferimenti alla politica sulle posizioni ambigue in tema xylella del M5S, “Con Grillo in regia attentate la nostra economia” o “Di Maio incontra i gilet gialli francesi, e gli olivicoltori quando?”. In piazza campeggia un tappeto di rami secchi legati da nastrini arancioni e un feretro pieno di bottiglie di olio extravergine d’oliva italiano, una delle prime simboliche azioni di protesta che gli olivicoltori hanno preparato.

“È l’immagine simbolo della nostra olivicoltura ridotta ad un cimitero di ulivi per la xylella e per le gelate dello scorso anno – afferma il portavoce dei gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli – senza interventi rapidi e concreti del governo saremo costretti a chiudere tutto e sarebbe una bomba sociale ed economica per il Sud intero. Le gelate ci hanno messo a terra, da giugno stiamo chiedendo questo famoso decreto che entra ed esce. Questo è un movimento spontaneo, della terra, siamo tutti insieme. È un problema sociale è un problema dell’agricoltura, la nostra agricoltura è in ginocchio, la Xjlella si sta mangiando tutta la Puglia, basta”.