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Le gemelle di Avanti di un altro in onda nonostante siano agli arresti domiciliari: ecco perché

Il 9 febbario scorso le due simpatiche signore sono state arrestate dai Carabinieri della stazione Eur di Roma con l'accusa di furto aggravato e si trovano attualmente agli arresti domiciliari. A sorpresa però le due sono comparse in onda nella puntata trasmessa l'11 febbraio, le gemelle hanno violato i domiciliari e Mediaset si è resa complice di questo gesto? Assolutamente no

Le sorelle Alessandra e Valentina Giudicessa avevano debuttato al cinema con i ruoli di Pamela e Sue Ellen in “Come un gatto in tangenziale“, film di successo con Paola Cortellesi. Due ladre inquiline di un alloggio popolare, un successo che le aveva catapultate in tv nel programma Avanti un altro. Nel quiz show di Paolo Bonolis sono state subito ribattezzate le “sorelle Soap Opera”, capaci di far divertire il pubblico per la loro capacità di parlare in coro.

Il 9 febbario scorso le due simpatiche signore sono state arrestate dai Carabinieri della stazione Eur di Roma con l’accusa di furto aggravato e si trovano attualmente agli arresti domiciliari. A sorpresa però le due sono comparse in onda nella puntata trasmessa l’11 febbraio, le gemelle hanno violato i domiciliari e Mediaset si è resa complice di questo gesto?

Assolutamente no, le puntate della trasmissione di Bonolis sono state registrate nei mesi scorsi quando le Giudicessa erano a piede libero. Mediaset ha dunque scelto di non operare tagli e nemmeno di rinviare alcune puntate in via precauzionale. Lo scorso 13 dicembre Alessandra e Valentina avrebbero rubato diciotto abiti per un valore di quasi 5.000 euro, con una delle due impegnata a distrarre la commessa fingendo un malfunzionamento della carta di credito, in contemporanea l’altra gemella nascondeva i capi d’abbigliamento.

Non si tratta di un caso isolato perché già lo scorso luglio le due protagoniste di Avanti un altro erano finite nei guai per un furto in una profumeria di Roma. Erano state denunciate dopo aver portato via una refurtiva di 550 euro, avevano rubato due profumi. Le Giudicessa si erano difese: “Non è andata così, non c’è niente di fondato. E’ vero, siamo andate in quel negozio. Al proprietario sono mancate delle cose e ha accusato noi, ma non ci sono prove. Comunque adesso abbiamo l’ avvocato”. Intanto la loro vita si è riempita di nuovi episodi e di nuovi problemi.