Cronaca

Reggio Calabria, ascensori guasti all’ospedale di Locri: pazienti portati in braccio per 5 piani. Sindaco: “Farò esposto”

In due settimane l’ascensore dell’ospedale di Locri si è rotto tre volte. Risultato: i pazienti devono essere portati in braccio nei reparti per essere curati. Come in un ospedale del terzo mondo. È successo sabato quando anche l’ultimo dei cinque ascensori del nosocomio calabrese ha smesso di funzionare certificando, ancora una volta, il calvario che sono costretti a subire i pazienti, i loro familiari e il personale medico e paramedico dell’ospedale di Locri. Nelle settimane scorse, il sindaco Giovanni Calabrese aveva sollevato il problema. A metà gennaio, infatti, il primo cittadino di Locri aveva scritto su Facebook: “Vergogna. Una persona sta morendo in cardiologia e non può essere trasportata in rianimazione perché gli ascensori dell’ospedale non funzionano. In ospedale i Carabinieri e si attende l’intervento dei vigili dei fuoco”. E qualche ora più tardi Calabrese aveva aggiunto: “Il cittadino che questa mattina non si è potuto tempestivamente trasferire nel reparto di rianimazione, a causa degli ascensori non funzionanti, è, purtroppo, deceduto alle ore 14,45. Ora ci sentiremo dire che probabilmente sarebbe morto ugualmente. Non ci sono parole. Solo tristezza, rabbia e indignazione”.

Sono passate appena due settimane e un’ispezione dei Nas e il problema si è ripresentato. “Incredibile ma vero! – è il commento del sindaco – Ascensore dell’ospedale, da oltre tre ore, ancora ko e pazienti parcheggiati in altri reparti. Allertato il 118 per trasferire, attraverso le scale (5 piani!!), i pazienti all’Unità coronarica”. Su Facebook continua lo sfogo di Calabrese che allega anche un video: “Nella qualità di sindaco e autorità sanitaria locale – dice – presenterò domani mattina, in nome e per conto di tutta l’Amministrazione comunale, formale esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, affinché vengano individuati e assicurati alla giustizia i responsabili materiali e morali del disastro sanitario che quotidianamente colpisce i cittadini della Locride”.

Nei giorni scorsi, la deputata di Fratelli d’Italia Wanda Ferro ha presentato un’interrogazione parlamentare al premier Conte che il 23 novembre era stato a Locri e si era “impegnato a fornire risposte sull’emergenza sanitaria”. La deputata chiede al governo “quali iniziative urgenti intenda adottare per garantire ai cittadini della Locride il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”.