Cronaca

Falsi volontari onlus, raccoglievano soldi per i bambini malati e poi se li giocavano alle slot: due agli arresti domiciliari

Si appostavano fuori da chiese, teatri, scuole e nelle piazze della Brianza, dell’hinterland di Milano ma anche in altre province d’Italia riuscendo a persuadere ignari cittadini a donare denaro: raccolti 110mila euro

Si appostavano fuori da chiese, teatri, scuole e nelle piazze della Brianza, dell’hinterland di Milano ma anche in altre province d’Italia, spacciandosi per volontari di organizzazioni caritatevoli e in particolare di un’associazione che si occupa di aiutare bambini malati di cuore di cui avevano anche aperto una sorta sede in Brianza, riuscendo a persuadere ignari cittadini a donare denaro per centinaia di migliaia di euro. I fondatori di questa falsa associazione benefica con sede a Limbiate (Monza), sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip di Milano nei confronti di due persone con accuse di per associazione a delinquere, truffa e sostituzione di persona.

Stando all’inchiesta delle Fiamme gialle (che vede indagate in totale 38 persone) Alessandro Sala, 47enne di Monza e Andrea Nicola Bianchi, 43enne di Milano, sono accusati di aver raccolto oltre 110milaeuro per una filiale della onlus “Un cuore per tutti contro l’emarginazione” sfruttando il nome di una vera associazione benefica, da anni operante a sostegno dei bambini affetti da patologie cardiache. L’indagine è scattata nel 2016 dopo le segnalazioni da parte di donatori perplessi.

Le Fiamme Gialle hanno così individuato la falsa associazione aperta dagli indagati a Limbiate (Monza), dove hanno sequestrato tesserini falsi di diverse associazioni assistenziali, opuscoli informativi e blocchetti di ricevute per il denaro, utilizzati dai truffatori per i loro raggiri. Tra gli indagati anche alcuni ex soci e volontari di altre onlus, riconosciuti tramite la testimonianza dei loro ex responsabili, i quali li avevano denunciati in passato per aver raccolto soldi senza autorizzazione.  Il denaro veniva poi speso dai truffatori per acquisti personali o utilizzati per giocare in sale slot. Le indagini sono ancora in corso per ricostruire le cifre truffati dai volontari in altre province.