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Sfera Ebbasta, radicali contro censura e manette. Cappato: “Iniziativa stupida, ci costringe a divulgare i suoi testi”. Via corsi per autocoltivazione

Un tweet del leader dell'associazione Coscioni prende posizione contro la denuncia dei senatori di Fi che ha portato all'apertura di un fascicolo di indagine sul trapper. E i Radicali Italiani contro proibizionismo e censura rilanciano provocatoriamente i "corsi di autocoltivazione della cannabis" per cui erano stati denunciati l'anno scorso per "istigazione alla coltivazione"

“Indagare Sfera Ebbasta per istigazione all’uso di sostanze stupefacenti è un’iniziativa stupida e pericolosa, che ci costringerà a divulgare i testi delle sue canzoni in difesa della libertà di espressione”. Firmato, Marco Cappato. La notizia dell’indagine per istigazione al consumo in seguito agli esposti di senatori di Forza Italia accende la spia di quanti, sui temi del proibizionismo e della censura delle libertà, vantano anni di lotta e una spiccata “sensibilità”. Così Cappato, leader dell’Associazione Luca Coscioni per la ricerca scientifica e le libertà civili, promotore di #eutanasialegale, prende posizione attirandosi critiche e simpatie di molti utenti che a centinaia, in poche ore, hanno commentato il tweet.

Sul sito dei Radicali Italiani la posizione è la stessa: “Quella denuncia è un atto di sciacallaggio, ripartiremo con i corsi di autocoltivazione della cannabis” si legge sul sito. “Una denuncia contro il cantante Sfera Ebbasta per istigazione all’uso di droghe, come quella presentata dai  senatori di Forza Italia, Lucio Malan e Massimo Mallegni, rappresenta un’iniziativa di sciacallaggio a rimorchio di una tragedia come quella della discoteca Lanterna Azzurra”, scrive il tesoriere Antonella Soldo. “L’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Pescara avente come oggetto il contenuto dei testi delle canzoni del cantante è un atto quantomeno controverso. Se il bersaglio è rappresentato dalle ‘frequenti oscenità’ dei testi delle canzoni di Sfera Ebbasta e dai riferimenti ‘all’uso di droghe e allo spaccio, senza mai accennare alle negatività di tali pratiche, anzi prospettando tale stile di vita come simbolo di successo’, allora c’è un’ampia discografia mondiale da portare sul banco degli imputati”. 

La critica lascia spazio all’iniziativa, nel solco della storica campagna legalizzatrice del partito di Marco Pannella. “La criminalizzazione dei consumatori di sostanze stupefacenti è non solo ridicola, ma molto pericolosa. E insostenibile per il nostro sistema della giustizia. A breve ripartiremo con un tour per promuovere corsi di autocoltivazione della cannabis: lo abbiamo già fatto lo scorso anno, e in due casi siamo stati denunciati per istigazione della coltivazione. Speriamo che questa volta le denunce vadano avanti e ci permettano di portare anche davanti alle corti la richiesta di legalizzazione della cannabis”, conclude Soldo.