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Black Mirror: Bandersnatch, l’episodio interattivo in onda dal 28 dicembre: lo spettatore sceglie come far andare avanti la storia

Abbiamo infatti provato a “giocare” con il film diretto da David Slade (regista anche del quinto episodio - Metalhead - della terza stagione della serie Black Mirror) andando, ahinoi, in “crash” quasi subito nei primi dieci minuti per almeno due volte

Ingoi la pillola o la rifiuti? Scegli di acquistare un disco oppure quell’altro? Versi la tazza di tè sulla tastiera o fai urlare un vaffanculo? Voilà Black Mirror: Bandersnatch, il primo film “interattivo” prodotto e distribuito da Netflix. Operazione top secret senza lanci pubblicitari, senza tam tam virale social, senza che nessuno ne sapesse nulla fino a poche ore dalla scoccare della mezzanotte del 28 dicembre 2018.

Non che Black Mirror – Bandersnatch sia chissà quale capolavoro, ma l’effetto sorpresa, e l’idea che lo spettatore possa decidere i destini di personaggi e storia (Librogame vi dice qualcosa?), sono stati costruiti con notevole sagacia. Abbiamo infatti provato a “giocare” con il film diretto da David Slade (regista anche del quinto episodio – Metalhead – della terza stagione della serie Black Mirror) andando, ahinoi, in “crash” quasi subito nei primi dieci minuti per almeno due volte.

Siamo nel luglio del 1984 nella periferia londinese. Stefan (Fionn Whitehead, visto in Dunkirk e Il verdetto), giovane impacciato, timido e psicologicamente instabile, viene convocato dall’azienda produttrice di videogiochi Tuckersoft. Arrivato negli uffici del grattacielo aziendale eccolo incontrare il genio dei videogames Colin (Will Poulter, star di Revenant e Detroit) e mister Tucker in persona che lo ingaggia per sviluppare Bandersnatch, un videogame ideato da Stefan, e ispirato al romanzo fantasy di un folle e omicida visionario, che come caratteristica ha proprio questa scelta reiterata per l’utente tra due opzioni di gioco. Che Stefan accetti o meno il lavoro alla Tckersoft lo decide subito lo spettatore del film.

Il quadro che si restringe in formato 16:9, due opzioni da cliccare sotto le immagini, dieci secondi di tempo per scegliere. Chiaro che a seconda delle scelte si aprono diversi scenari possibili. Bene o male dopo una mezzoretta di tira e molla, “ripassare dal via”, e obblighi direzionali, eccoci arrivare al nocciolo del discorso: realtà e fantasia, paranoia da controllo politico mondiale e mostri del videogame che prendono vita, si confondono nella mente di Stefan, senso di colpa grosso come un macigno per la morte della madre, psicofarmaci a go-go e qualche droga psichedelica che sbuca a casa di Colin. In media si rimane a ticchettare su Black Mirror – Bandersnatch 90 minuti, ma il girato totale a disposizione dei vari incroci di scelta spettatoriale è sui 312 minuti. Insomma, l’interattività è online su Netflix. Ed è associata ad una delle serie culto degli ultimi anni, Black Mirror, di cui si attende con impazienza la quinta stagione per il 2019. Chissà magari interattiva pure quella.