Mondo

George Soros, il finanziere è la ‘persona dell’anno’ per il Financial Times: “È il portabandiera della democrazia liberale”

"Lo abbiamo scelto anche per i valori che rappresenta", si legge nell'articolo pubblicato dal quotidiano londinese. Il filantropo ungherese è al centro di numerose teorie complottiste ed è finito nel mirino del governo di Viktor Orban: la sua Central European University ha annunciato il trasferimento da Budapest a Vienna

“È il portabandiera della democrazia liberale e di una società aperta”. Con questa motivazione il Financial Times ha nominato George Soros persona dell’anno 2018. L’annuncio è stato dato dallo stesso quotidiano britannico che nelle sue pagine ha pubblicato un’intervista al finanziere ungherese.

“Di solito il nome viene scelto solo in base agli obiettivi raggiunti. Nel caso di Soros abbiamo scelto anche per i valori che rappresenta“, scrive FT, sottolineando come il miliardario di 88 anni sia ora “sotto assedio da parte dei populisti”. Soros viene descritto come “il padre degli hedge fund“, ma anche come un uomo che ha utilizzato la filantropia “per combattere l’autoritarismo, il razzismo e l’intolleranza. “È costantemente sotto attacco online per il uso attivismo – si legge ancora nell’articolo del quotidiano londinese – anche per la sua visione liberale del mondo, idee sorte dopo la caduta del Muro di Berlino e oggi minacciate da una parte dalla Russia di Putin e dall’altra dagli Stati Uniti di Trump”.

Soros, nel mirino del governo di Viktor Orban e al centro delle teorie complottiste sulle due sponde dell’Atlantico che lo accusano di sostenere l’immigrazione illegale attraverso le sue azioni umanitarie, è finito nel mirino anche del presidente statunitense Donald Trump che gli ha imputato di finanziare le proteste contro la conferma del giudice Brett Kavanaugh alla Corte Suprema. In Europa la sua fondazione è stata costretta a trasferire la sede da Budapest a Berlino in seguito all’adozione, da parte del governo ungherese, di un insieme di leggi note come ‘Stop Soros’. Recentemente, poi, la sua Central European University ha annunciato il trasferimento dalla capitale ungherese a Vienna.

Numerose le polemiche e gli attacchi online arrivati dopo la decisione del Financial Times. Ma a questo George Soros era preparato e così dalle pagine del quotidiano ha risposto preventivamente: “Mi accusano di tutto, anche di essere l’Anti-Cristo, mi piacerebbe non avere così tanti nemici. Ma questo è il segnale che sto facendo qualcosa di buono“.