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Recensione Xiaomi Redmi Note 6 Pro: buona fotocamera e ottima autonomia a meno di 200 euro, ma con design poco originale

Basato sul sistema operativo Android, il Redmi Note 6 Pro di Xiaomi è attualmente una delle migliori scelte nella fascia di prezzo compresa tra i 150 e i 250 euro. Oltre a un buon comparto fotografico e a un'autonomia convincente, può anche contare su un ampio schermo da 6,26 pollici.

Il Redmi Note 6 Pro è il nuovo smartphone Android di Xiaomi che si inserisce nella fascia di prezzo compresa tra i 150 e i 250 euro. I suoi punti di forza sono certamente il comparto fotografico e l’autonomia. Può contare su due fotocamere sia sulla parte posteriore che su quella anteriore, una caratteristica poco comune per dispositivi di questo genere. E ha a disposizione una batteria da ben 4.000 mAh (milliampereora), più grande rispetto a quella dei principali concorrenti come il P20 Lite di Huawei.

Arriva sul mercato italiano a 219,90 euro per la configurazione da 3 Gigabyte di RAM e 32 Gigabyte di memoria d’archiviazione, esattamente la versione oggetto della recensione, ma online si trova sotto la soglia dei 200 euro. Redmi Note 6 Pro viene venduto comunque anche nella variante da 4/64 Gigabyte, posizionata a 269,90 euro. Insomma, cifre contenute considerando quanto offerto.

Un design poco originale

Il design di Redmi Note 6 Pro è un qualcosa di già visto. Se lo mettessimo di fronte al PocoPhone F1 sempre di Xiaomi – di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione – non noteremmo grandi differenze. La scocca posteriore è realizzata completamente in metallo e, in alto a destra, sporge in maniera abbastanza pronunciata la doppia fotocamera. In posizione centrale troviamo il sempre veloce e preciso sensore per il riconoscimento delle impronte digitali.

La variante cromatica ritratta nelle immagini è quella nera, ma è disponibile anche nelle colorazioni azzurra e rosa. Grazie alla finitura opaca, la parte posteriore trattiene poco le impronte. Nonostante l’utilizzo del metallo e non del vetro, però, lo smartphone risulta abbastanza scivoloso a causa probabilmente delle cornici smussate e degli angoli arrotondati che non favoriscono la presa. Tuttavia, possiamo proteggerlo con la pratica cover in silicone inclusa nella confezione di vendita.

Tutti i pulsanti fisici sono facilmente raggiungibili. Con i suoi 180 grammi di peso, lo smartphone non è leggerissimo ma – tutto sommato – si tiene bene in mano. Ovviamente, con una scelta di materiali del genere la sensazione al tatto resta comunque quella di un dispositivo di fascia media.

La parte frontale è dominata da un pannello IPS LCD da 6,26 pollici con risoluzione Full-HD+ (2.280 x 1.080 pixel). Il display vede la presenza di un grande notch (la tacca superiore in stile iPhone X), che però rappresenta il vero tallone di Achille di tutti i dispositivi in cui Xiaomi ha deciso di integrarlo. Infatti, l’azienda non è riuscita ancora a trovare una soluzione per far sì che le notifiche possano essere visualizzate nella barra in alto, come avviene in tutti gli smartphone Android. Certo, è possibile aggirare il problema con applicazioni di terze parti, ma è alquanto paradossale che l’utente debba intervenire manualmente.

Per il resto, si tratta di un ottimo pannello in linea con la fascia di prezzo. I colori sono un po’ spenti ma in compenso la visibilità è molto buona anche all’aperto grazie a una luminosità massima davvero elevata. Peccato per il poco riuscito trattamento oleofobico, aspetto che contribuisce a far sporcare troppo facilmente il vetro anteriore.

Prestazioni convincenti, ottima autonomia

Nonostante la versione in nostro possesso sia quella meno potente da 3/32 Gigabyte, lo smartphone è andato ben oltre le nostre aspettative. La navigazione è fluida. Con un tale quantitativo di memoria, ci saremmo aspettati più rallentamenti. Invece, abbiamo riscontrato qualche incertezza solo quando è stato messo sotto stress con tante attività da svolgere contemporaneamente.

Non siamo certamente ai livelli dei top di gamma, ma stiamo comunque parlando di uno smartphone che costa meno di 200 euro, in grado di garantire delle prestazioni ottime in ogni situazione. Buona anche la dissipazione del calore: anche durante le lunghe sessioni di utilizzo non si nota nessun surriscaldamento.

Complice di questi risultati è senza dubbio il grande lavoro di ottimizzazione, uno dei punti forte dei dispositivi Xiaomi. A tutto ciò si aggiunge una buona autonomia grazie alla batteria da 4000 mAh. Si riesce tranquillamente ad arrivare a sera senza alcun problema e non è utopistico pensare di coprire anche due giornate con un utilizzo più blando. Purtroppo, però, il caricabatterie necessità di più di due ore per una ricarica completa.

Un comparto fotografico che ci ha sorpreso

Il modulo fotografico si compone di una doppia fotocamera sia posteriore che anteriore. Sul retro, il sensore principale da 12 Megapixel è accoppiato a un secondo da 5 Megapixel, con quest’ultimo responsabile principalmente della profondità di campo: in questo modo si riescono ad ottenere effetti con sfondo sfocato (Bokeh) più naturali.

La qualità degli scatti è decisamente migliorata rispetto al predecessore Redmi Note 5 Pro, complice probabilmente il potenziamento degli algoritmi di intelligenza artificiale. Gli scatti riprodotti mostrano colori naturali e un buon livello di dettaglio, soprattutto in diurna. Soffre un po’ in notturna, ma resta comunque nella media. Se si ha la mano ferma, si riescono a ottenere dei risultati soddisfacenti.

Frontalmente, la doppia fotocamera vede la presenza di un sensore da 20 Megapixel coadiuvato da un altro da 2 Megapixel. I risultati dei selfie sono davvero di buon livello e sembra che Xiaomi abbia riposto particolare attenzione su questo aspetto. Non manca la modalità ritratto in stile iPhone, con i volti che vengono letteralmente “scontornati” e messi in evidenza rispetto allo sfondo.

Il sistema operativo è Android Oreo 8.1, personalizzato con l’interfaccia grafica di Xiaomi chiamata MIUI 10. Quest’ultima interviene pesantemente sull’aspetto del sistema operativo, con tante opzioni di personalizzazione che esaltano l’esperienza utente. Si tratta di una scelta che può piacere o meno, dipende molto dai gusti soggettivi: nel caso foste alla ricerca di un’esperienza software simile ai Pixel di Google, dovrete guardare altrove.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Con un tocco di originalità in più, Redmi Note 6 Pro sarebbe stato davvero il nuovo punto di riferimento in questa fascia di prezzo. Comunque è uno smartphone in grado di offrire delle ottime prestazioni e tanta autonomia. A meno di 200 euro, non ci sono tante rinunce da fare e l’unico grande compromesso da accettare riguarda la cattiva implementazione del notch. Insomma, un dispositivo ottimo per chi non vuole spendere cifre da capogiro senza rinunciare a una buona esperienza di utilizzo.