Giustizia & Impunità

Verdini rinviato a giudizio: “300mila euro al suo partito e lui sponsorizzò il giudice corrotto per il Consiglio di Stato”

Lo ha deciso il gup del tribunale di Messina, dove inizierà il processo a gennaio. E' accusato di finanziamento illecito. Il magistrato indicato dall'ex senatore venne indicato dal consiglio dei Ministri del governo di Matteo Renzi tra i possibili ingressi al Consiglio di Stato, ma la nomina venne stoppata a causa del procedimento disciplinare a cui il giudice era sottoposto

Denis Verdini è stato rinviato a giudizio per finanziamento illecito ai partiti nell’ambito dell’inchiesta sul “Sistema Siracusa”, che ha come ‘cuore’ la compravendita di sentenze. L’ex senatore di Ala inizierà ad affrontare il processo il prossimo 22 gennaio davanti al tribunale di Messina assieme a Giuseppe Mineo, ex magistrato del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione Siciliana.

Secondo l’accusa, Verdini ha ricevuto 300mila euro dal legale dell’Eni, Piero Amara. Il denaro sarebbe servito a indurlo a sostenere la designazione di Mineo al Consiglio di Stato. In effetti Mineo venne indicato dal consiglio dei Ministri del governo di Matteo Renzi tra i possibili neo magistrati del Consiglio di Stato, ma la nomina venne stoppata a causa del procedimento disciplinare a cui il giudice era sottoposto.

Davanti al gup di Messina, Monica Marino, ha invece patteggiato una pena di 5 anni il magistrato Giuseppe Drago, pure lui accusato di corruzione che dovrà anche dimettersi dalla magistratura e rinunciare all’indennità di fine servizio. Le posizioni di Amara e di un altro legale, Giuseppe Calafiore, sono state stralciate. Entrambi da molto tempo collaborano con i pubblici ministeri per accertare il il “Sistema Siracusa”.