Diritti

Manovra, bocciato l’emendamento per mettere più soldi nel fondo per gli orfani di femminicidio. Carfagna: “Bastardata”

La vicepresidente della Camera contro M5s e Lega: "Hanno trovato soldi perfino per i birrifici artigianali. Una vergogna non aver trovato 10 milioni per un tema che è sempre stato bipartisan". Nella manovra 2017 per il fondo sono stati stanziati 7,5 milioni di euro per il triennio 2018-2020

La commissione Bilancio della Camera ha bocciato un emendamento di Forza Italia per incrementare di 10 milioni di euro il fondo per gli orfani di femminicidio. “Una vergogna” dice la vicepresidente della Camera Mara Carfagna che aveva firmato la proposta di modifica alla manovra. “Non sono riusciti – aggiunge – a far spuntare 10 milioni di euro per le famiglie che si prendono cura degli orfani di femminicidio, delle migliaia di bambine e bambini che hanno spesso assistito all’assassinio della madre da parte del padre”. La bocciatura, continua l’esponente azzurra, “tradisce tutti gli impegni pubblici presi dai partiti della maggioranza” e con questo voto “si rompe un clima che su queste tematiche così delicate è sempre stato bipartisan, di ascolto e confronto concreto. Una bastardata“.

Carfagna rinfaccia alla maggioranza di aver “trovato soldi per tutto: detassare i massaggi e i trattamenti di bellezza negli hotel, consentire ai turisti di fare shopping con 15mila euro in contanti e far costare meno la birra prodotta nei birrifici artigianali. Promettendo soldi a pioggia col reddito di cittadinanza”. Con questa decisione non ci sarà quindi l’incremento ai fondi già previsti. La manovra 2017 aveva stanziato per il triennio 2018-2020 7,5 milioni di euro. “Di fronte a scelte così – aggiunge un’altra deputata berlusconiana, Deborah Bergamini – gli unici ad aver bisogno di un navigator sono quelli che stanno al Governo”.

Secondo una ricerca di Switch off, i cosiddetti “orfani speciali” in Italia sono circa 1600. Sulla stessa istituzione del fondo i partiti si erano divisi nella passata legislatura e si era arrivati anche all’ostruzionismo di alcuni esponenti di centrodestra – tra i quali Carlo Giovanardi e Francesco Nitto Palma, quest’ultimo di Forza Italia – perché nel testo del ddl si faceva riferimento “anche ai figli delle Unioni civili“.