Politica

Global compact, Gentiloni: “Un asse Pd-M5s contro la Lega? Sì e ce lo auguriamo, ma dl Sicurezza racconta storia opposta”

L'ex premier democratico a Repubblica apre il fronte del dialogo tra il suo partito e i 5 stelle sul documento Onu per la gestione dei migranti che sta creando problemi dentro la maggioranza. Si dice quindi pronto al confronto istituzionale, salvo poi dichiarare che i grillini sono a traino di Matteo Salvini e anche chi dissente sceglie di non esporsi

E’ possibile un asse Pd-M5s contro la Lega sulla ratifica in Parlamento sul Global Compact? Per l’ex premier democratico Paolo Gentiloni è una strada praticabile: “E’ assolutamente possibile e ce lo auguriamo. Purtroppo l’iter del decreto Sicurezza racconta una storia opposta, con il dissenso dei 5 Stelle che viene assorbito e il resto della destra che si accoda alla linea Salvini”. Il provvedimento Onu sulla gestione dei flussi dei migranti, che lo stesso Sergio Mattarella ha definito “preziosissimo”, è motivo di scontro dentro la maggioranza. E sul tema, l’ex presidente del Consiglio intervistato da Repubblica, ha dichiarato che potrebbe svilupparsi un dialogo tra Pd e 5 stelle. “La decisione di non ratificare il Global compact è incredibile”, ha detto Gentiloni. “Nel momento in cui c’è un consenso globale, che chiede ai Paesi ricchi di impegnarsi ad accogliere un certo numero di migranti e ai Paesi di provenienza di accettare accordi di rimpatrio, Salvini decide che il governo deve seguire Orbán e la Repubblica ceca tirandosi fuori. Peccato che a loro l’accordo non interessi, a noi sì”. Il problema però per l’ex premier rimane il fatto che, secondo la sua opinione, i 5 stelle rimangono al traino di Salvini. E anche i parlamentari 5 stelle che non la pensano come la Lega, poi decidono di non esporsi e rispettare la linea del Movimento.

Indipendentemente dalla composizione e consistenza dell’ala dissidente del M5s, rimane in agenda per il Pd il punto tormentato del dialogo con i 5 stelle, già naufragato al momento della formazione del governo. E alla domanda sul”se può esistere e avere un futuro un dialogo tra il Pd e la parte dei 5 stelle più ostile”, Gentiloni ha dato una risposta in controtendenza con quelle dei suoi colleghi di partito: “Io sono favorevole al confronto in tutte le direzioni. Penso sinceramente che se uno interpreta l’attività istituzionale e parlamentare con un rifiuto pregiudiziale del confronto, meglio che cambi mestiere”.

Sui migranti, quella di Matteo Salvini è una “piccola strategia della tensione“, ha continuato l’ex premier. “Abbiamo un governo che invece di risolvere i problemi li cavalca. Salvini aveva avuto in eredità un crollo degli sbarchi, avrebbe potuto mettersi al lavoro per risolvere la situazione”, invece “si culla sugli allori dei nostri risultati e non fa nulla per i rimpatri, che in questi mesi sono diminuiti. Toglie decine di migliaia di persone da percorsi di integrazione, ma non li rimanda nei Paesi di provenienza. Li confina nell’illegalità”, che è “carburante per il proprio consenso”.

Gentiloni ha infine respinto la teoria secondo cui la Lega sarebbe portavoce di un populismo “buono”. “Nell’isolamento economico, che ha già prodotto conseguenze molto significative sui nostri conti pubblici e sui bilanci delle nostre famiglie, ha pesato certamente il populismo velleitario e confuso dei 5 stelle, ma ha pesato almeno altrettanto il populismo nazionalista, di totale isolamento in Europa e nel Mediterraneo, di Salvini”. In merito alle primarie del Pd, Gentiloni ha ribadito il suo sostegno per il presidente del Lazio: “Penso che Nicola Zingaretti abbia un vantaggio in più, quello di rappresentare una novità. Ma sono tre ottimi candidati e io faccio il tifo per il Pd”.