Cronaca

Milano, cani al parco mangiano la droga nascosta dai pusher. Veterinari: “Capita spesso”. I padroni: “Pochi controlli”

Gli animali si infilano nei cespugli di parco Sempione, dove abitualmente gli spacciatori nascondono le dosi. Così la passeggiata finisce in ambulatorio: "I sintomi sono quelli dell'assunzione di stupefacenti". E per i proprietari il danno è doppio: “È un problema risaputo ed è pure costoso, perché poi il veterinario bisogna pagarlo". La polizia locale ammette il problema ma minimizza: "Pochi casi, succede solo ad animali con disturbi del comportamento. Il parco viene controllato ciclicamente"

Paco stava correndo libero nel parco, quando si è intrufolato in un cespuglio e ha mangiato qualcosa di strano. Poche ore dopo eravamo al pronto soccorso veterinario perché il cane era sotto effetto di droghe”. A raccontarlo è Manuela, padrona di un Golden retriever di 7 anni con cui va spesso a parco Sempione, in pieno centro a Milano. Qui gli spacciatori, per evitare di essere sorpresi in possesso di stupefacenti, nascondono la droga nei cespugli o sotto le zolle di terreno. Lo conferma la polizia locale del Comune, che solo due settimane fa ha sequestrato 382 grammi di hashish e 7,5 grammi di marijuana nel parco. Ma quando queste sostanze sono ingerite per errore da un cane, le conseguenze possono essere anche gravi. “Quando siamo tornati a casa Paco ha iniziato a barcollare, non si reggeva più sulle zampe. Aveva le pupille dilatate, proprio come succede agli esseri umani”, aggiunge Manuela. “È un problema risaputo ed è pure costoso, perché poi il veterinario bisogna pagarlo. Eppure non si fa abbastanza per impedire che succeda”. Un allarme confermato a Ilfattoquotidiano.it anche dagli ambulatori della zona.


(video di Paolo Tani)

I veterinari: “Capita spesso, soprattutto d’estate”
Numeri o statistiche ufficiali sul fenomeno dei cani drogati non sono disponibili. Il motivo è semplice: non esiste una terapia specifica o un antidoto agli stupefacenti. “L’unica soluzione è che gli effetti di queste sostanze scompaiano da soli, come avviene per gli umani. Al massimo interveniamo con una flebo in endovena”, spiega al IlFatto.it un medico della Clinica veterinaria Sempione. “Non facciamo esami tossicologici perché non servono, però i sintomi non lasciano spazio a dubbi. I cani arrivano barcollando, con gli occhi spalancati, sbavano, abbaiano nel vuoto. Spesso sono stati a parco Sempione nelle due o tre ore precedenti”. Un racconto simile a quello fornito da altri 5 veterinari milanesi. “Ultimamente è capitato di meno, ma d’estate è abbastanza frequente”, aggiunge Ilario Taddeo, dell’ambulatorio Arco della Pace. “Ne arrivano di più la sera, perché magari anche gli stessi cani vedono di meno. E poi loro ingeriscono davvero qualunque cosa, figuriamoci una cosa odorosa come la marijuana”, conclude una collega dell’ambulatorio Procaccini. “L’ultimo arrivato era sdraiato su un fianco e ululava di continuo, sembrava che stesse vedendo delle cose tutte sue. Fa molta paura, ma dopo una notte si risolve e passa tutto. I rischi maggiori si hanno con altre sostanze, come la cocaina o l’eroina”.

I vigili: “Succede ai cani con disturbi del comportamento”
Secondo la polizia locale di Milano – assessorato alla Sicurezza del Comune – in realtà si tratta di “un fenomeno molto raro, che riguarda pochissimi animali. Come sostiene la nostra unità cinofila, i cani non sono attratti dall’odore dell’hashish. Se trovano della droga non la mangiano. Capita solo ad esemplari che magari hanno già dei disturbi del comportamento e mangiano qualunque cosa, anche la terra. Paradossalmente sono più a rischio i bambini”. Lo spaccio di stupefacenti nel parco Sempione, però, resta un problema. “Lo sappiamo bene, ma non è facile fermarlo. I pusher nascondono i panetti e li prendono di nascosto solo quando devono venderli. Quello che facciamo è controllare ciclicamente il parco con i cani antidroga. Attività che viene svolta minimo una volta al mese”. Nel frattempo, a vigilare sul verde pubblico ci sono anche le altre forze dell’ordine e le Guardie ecologiche volontarie (Gev). Dei volontari, appunto, che sanzionano chi viola il regolamento del verde, dai cani lasciati liberi senza guinzaglio ai padroni che non raccolgono le feci. Ma che, spiega la polizia locale, di fronte allo spaccio di droga non possono intervenire.