Giustizia & Impunità

Ponte Morandi, l’ad di Autostrade non risponde ai pm durante l’interrogatorio. ‘Lo farà alla fine dell’incidente probatorio’

Giovanni Castellucci, indagato insieme ad altre 20 persone per il crollo del viadotto, resta per un'ora davanti ai pm senza rispondere alle loro domande. Consegnata una memoria ricostruttiva. All'uscita parla con i giornalisti e conferma quanto anticipato da Il Messaggero: lascerà la guida della società per occuparsi della guida della capogruppo Atlantia

L’ad di Autostrade, Giovanni Castellucci, non risponde ai pm durante l’interrogatorio per il crollo del ponte Morandi. Il manager, indagato insieme ad altre 20 persone e alle due società Autostrade per l’Italia e Spea, è rimasto davanti ai magistrati Massimo Terrile e Walter Cotugno per un’ora, ma si è avvalso della facoltà garantita dalla legge.

L’avvocato del numero uno della concessionaria, l’ex ministro Paola Severino, ha spiegato che il suo assistito parlerà con i pm “una volta che l’incidente probatorio sarà concluso” in vista “della complessità e della gravità dei tragici fatti sottoposti al vaglio della magistratura”. Il legale ha spiegato che è stata depositata “una memoria ricostruttiva di tutti gli interventi da lui disposti”. Il suo interrogatorio era stato fissato per il 23 novembre ma era slittato per l’astensione degli avvocati che protestavano contro la modifica della prescrizione. Finora solo in tre, su 15 interrogati, hanno risposto alle domande dei pubblici ministeri.

Castellucci si è però intrattenuto con i giornalisti all’uscita dalla procura di Genova: “Ho ritenuto di adempiere a un dovere etico, dando informazioni chiare ai magistrati in merito alle ulteriori verifiche e accertamenti sulla sicurezza della rete, che stiamo conducendo anche con l’ausilio di società esterne”, ha spiegato riguardo alle dichiarazioni spontanee rese. “Ho evidenziato nel dettaglio – ha aggiunto – che dopo la tragedia di Genova abbiamo promosso un’operazione straordinaria di monitoraggio delle infrastrutture della nostra rete. L’esito è assolutamente confortante”.

Oggi, tra l’altro, come anticipato da Il Messaggero, è emerso che Castellucci è pronto a lasciare la guida della società, ma la decisione sarebbe maturata in periodo antecedente il crollo del viadotto, collassato il 14 agosto provocando 43 morti, e comunicata dal manager nel cda di Atlantia il 3 agosto. L’obiettivo infatti sarebbe quello di concentrarsi sulla guida della capogruppo, sullo sviluppo di Abertis. “Il processo di riduzione delle mie responsabilità in Autostrade”, ha poi spiegato Castellucci confermando la notizia dipende dal “ruolo importante a livello mondiale che Atlantia ha assunto negli ultimi tempi”.