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Jury Chechi non invitato ai 150 anni della Federazione ginnastica: “Mi dispiace ma penso di aver dato contributo”‘

I festeggiamenti si sono tenuti venerdì 23 novembre al salone d'onore del Coni. Il 'Signore degli Anelli, oro olimpico ad Atlanta nel 1996, si è sfogato su Twitter. L'appoggio dei fan: "Grande gaffe. Si scusassero"

Una cerimonia per celebrare i 150 anni della Federazione Ginnastica d’Italia con i campioni “di ieri e di oggi”, come spiega il Coni. Non tutti però. Il grande assente è Jury Chechi, che, come denuncia lui stesso, non sarebbe stato invitato. “Auguri alla Fgi. Non sono stato invitato e mi spiace – si legge sul suo profilo Twitter – Immodestamente forse… ma penso di aver dato un buon contributo anche io. Va bè… ci vedremo ai prossimi 150!”

Il 49enne, ex ginnasta, soprannominato ‘Il signore degli Anelli‘, oro olimpico ad Atalanta nel 1996, è stato escluso dai festeggiamenti che si sono tenuti venerdì 23 novembre al salone d’onore del Coni. Oltre all’oro di Atlanta, Jury ha vinto anche la medaglia di bronzo ad Atene 2004 (nei Giochi dove fu portabandiera azzurro) oltre a 5 titoli mondiali e 4 europei. Molti i fan che sui social hanno criticato la scelta della Federazione. “Come è stato possibile non invitare Yuri Chechi ? Grande gaffe della federazione, almeno si scusi”, scrive qualcuno. Silenzio stampa, invece, dall’associazione.

Presenti alla cerimonia il padrone di casa, Giovanni Malagò, il  sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, il collega Simone Valente, che invece ha la delega ai rapporti con il Parlamento e il presidente della Federazione, Gherardo Tecchi, che nel suo discorso di apertura ha, addirittura, citato il campione. “La nostra è una storia che abbraccia tutto lo sport italiano, parte dai più giovani fino ad arrivare ai grandi campioni: da Franco Menichelli a Jury Chechi e Igor Cassina fino ai nostri atleti che competeranno per arrivare a Tokyo 2020 – ha detto Tecchi – Se riusciranno a vincere tutte le medaglie vinte ai Giochi Olimpici del 1964, saremo tutti felicissimi”. Chechi, però, in platea non c’era.