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Travaglio vs Giannini: “Di Maio? Ha fatto in 5 mesi più lui che Salvini”. “Sono tutti titoli tranne decreto dignità”

Botta e risposta a Otto e Mezzo (La7) tra il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, e il direttore di Radio Capital, Massimo Giannini, secondo cui ormai “è già arrivato l’autunno per Luigi Di Maio”. Travaglio dissente: “Che sia arrivato l’autunno per Di Maio lo sento dire da prima che lui nascesse. Io aspetterei. Molti leader vorrebbero riuscire a realizzare in 5 mesi punti importanti del loro programma come Di Maio. Io continuo a meravigliarmi del fatto che si dica che faccia tutto Salvini. Ma cosa ha portato a casa Salvini in questi 5 mesi? Un condonino fiscale che fa più sputtanamento che gettito e un decreto sicurezza che, invece di ridurre la clandestinità, la moltiplica. Per il resto” – continua – “hanno fatto tutti i 5 Stelle: taglio dei vitalizi, taglio delle pensioni d’oro, decreto dignità, reddito di cittadinanza, la chiusura della vertenza dell’Ilva, carcere agli evasori, il ddl anticorruzione con l’agente infiltrato e i premi per i pentiti, cose che si chiedevano da 20 anni, il calcolo costi-benefici delle grandi opere che probabilmente metterà fine a questa pochade del Tav Torino-Lione, il blocco del bavaglio ai giornalisti sulle intercettazioni, il blocco della legge svuotacarceri”.
Giannini, che si dichiara d’accordo con le critiche della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ospite in studio, ribatte: “Gli effetti di tutte queste cose che hai elencato sono ancora nella mente di Dio. Non c’è nulla che sia arrivato già al traguardo, se non il decreto dignità, i cui effetti partono dal 1 ottobre. Per il resto, sono tutti titoli”.
La discussione si sposta sulla manovra economica. Travaglio osserva: “E’ un continuo giocare sugli oroscopi. Non ricordo una sola manovra finanziaria che abbia azzeccato le previsioni, né ricordo che la Ue abbia azzeccato le sue. Di solito i numeri sono completamente diversi”.
“Una procedura di infrazione come quella che stiamo rischiando” – replica Giannini – “non si è mai verificata nella storia”.
Il direttore del Fatto risponde: ”Tutte le ricette approvate dalla Ue hanno condannato l’Italia negli ultimi 10 anni ad avere la crescita più bassa d’Europa. Quindi, se succederà ancora, non sarà una novità ma nel pieno della tradizione. Semplicemente stavolta l’Ue potrà dire: ‘Ve l’avevamo detto’. Le altre volte aveva sempre sbagliato le previsioni sulla nostra crescita, avallando manovre anche in deficit e con la flessibilità, che poi abbiamo pagato anche questa volta, per l’accumulo di clausole di salvaguardia”.
Giannini controbatte: “E’ positivo che M5s e Lega non abbiano fatto tutto quello che hanno promesso in campagna elettorale, perché, se lo facessero, altro che procedura di infrazione. Verrebbero coi carri armati e ci porterebbero in galera per quello che stiamo facendo ai danni del popolo italiano”.