Lavoro & Precari

Amazon, i lavoratori di Piacenza in stato di agitazione in vista del Black Friday: “Rischieste disattese e inascoltate”

Alla base della protesta dello stabilimento di Castel San Giovanni la vertenza pendente sulla "stabilizzazione di 1.951 lavoratori somministrati utilizzati nel 2017 oltre il dovuto". La multinazionale replica in una nota: "Rispettate legge e contratti"

A poco più di due settimane dal Black Friday i 1.650 lavoratori dello stabilimento piacentino di Amazon a Castel San Giovanni, unitamente alle organizzazioni sindacali, proclamano lo stato agitazione e il blocco degli straordinari obbligatori. Alla base della protesta la vertenza pendente sulla “stabilizzazione di 1.951 lavoratori somministrati utilizzati nel 2017 oltre il dovuto, accertati dall’ispettorato del ministero del Lavoro“. “Non solo Amazon non ha assunto nessuna di queste persone – sottolinea Fiorenzo Molinari (Filcams Cgil) – ma ne sta assumendo altre”. Amazona ha replicato in una nota: “I numeri in nostro possesso confermano una situazione di rispetto delle norme di legge e contrattuali“.

La dichiarazione congiunta di Filcams Cgil, Cisl Fisascat, Uiltucs Uil e Ugl Terziario arriva “a fronte di tutte le richieste disattese e inascoltate” ed è l’esito di incontri tra azienda, organizzazioni sindacali, rappresentanze e lavoratori tenutesi nelle ultime settimane. “Non neghiamo passi in avanti da quando siamo entrati come sindacato, ma ci sono ancora situazioni che sono molto critiche”, spiega Molinari. Oltre alla questione degli interinali, i sindacati lamentano anche “il disconoscimento del ruolo delle Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu), non coinvolte preliminarmente nei processi decisionali aziendali sull’organizzazione del lavoro con particolare riferimento alla variazione dei turni notturni e diurni“, la “mancanza di risposte in riferimento al turno notturno con impegno 6 giorni su 7“, “l’indisponibilità a condividere un sistema premiante legato ai livelli di produttività e disponibilità al lavoro straordinario”.

Lo stato di agitazione arriva a pochi giorni dal Black Friday. Quest’anno la multinazionale delle vendite online ha previsto dal 19 al 23 novembre l’inaugurazione della stagione natalizia con molti prodotti a disposizione a prezzi scontati. Nel 2017, il centro logistico di Castel San Giovanni incrociò le braccia nello stesso periodo: un anno fa la motivazione era la mancata contrattazione aziendale e ai lavoratori piacentini si unirono proprio i cosiddetti Green Badge, i lavoratori che vanno ad ingrossare le fila dei dipendenti Amazon nei periodi più caldi di lavoro.

“Dal momento che continuiamo a crescere in Italia, continueremo a creare ulteriori posti di lavoro a tempo indeterminato e opportunità di crescita e di carriera. Abbiamo investito un miliardo e 600 milioni di euro e creato 5.200 posti di lavoro da quando abbiamo aperto in Italia nel 2011″, replica Amazon all’agitazione sindacale. “Le conversioni da contratti in somministrazione a tempo indeterminato sono state 500 nel 2016, 270 nel 2017 e 115 nel 2018 e continueranno ancora nel corso dell’anno”. Per quanto riguarda la vertenza sulla stabilizzazione dei 1.951 lavoratori somministrati, continua la multinazionale, “abbiamo rivisto con attenzione i dati relativi ai contratti di lavoro nel 2017 presso il nostro sito di Castel San Giovanni e i numeri in nostro possesso confermano una situazione di rispetto delle norme di legge e contrattuali”.

Amazon Italia scrive inoltre che ogni anno “effettua una verifica sugli stipendi” per assicurarsi “che siano equi e competitivi” e che questo “è stato fatto nel 2018“: “I salari dei dipendenti di sono tra i più alti del settore della logistica. Questo è il motivo per cui non abbiamo dato seguito alla richiesta dei sindacati di introdurre una retribuzione variabile”. “In Italia – prosegue il colosso dell’e-commerce – così come negli altri Paesi in Europa in cui siamo presenti, manteniamo relazioni con le rappresentanze dei lavoratori. Sono stati diversi gli incontri avvenuti fino ad oggi a seguito dei quali ci siamo attivati mettendo in campo una serie di azioni volte all’ulteriore miglioramento dell’ambiente lavorativo”.

Sulle turnazioni notturne, “essendo in costante crescita, dobbiamo assicurarci che la nostra organizzazione dei turni sia in linea con le esigenze dei nostri dipendenti e al tempo stesso ci permetta di soddisfare le aspettative dei nostri clienti. Con questo spirito, lo scorso maggio abbiamo introdotto un nuovo modello di terzo turno per allineare la pianificazione tra i diversi reparti in modo da garantire una programmazione appropriata per i dipendenti, e allo stesso tempo soddisfare le aspettative dei clienti”. Quanto alla richiesta di straordinari, in occasione di picchi lavorativi come il Black Friday, “pianifichiamo le ore di straordinario in dialogo con il nostro personale almeno con 4 settimane di anticipo”, conclude la nota di Amazon.