Mondo

Elezioni Usa Midterm 2018, sondaggi danno favoriti i dem. Obama attacca Trump: “Boom economico merito mio”

A preoccupare il presidente Usa sono soprattutto i dati sul suo consenso personale che scende al 39%, con il 55% degli intervistati che disapprova il suo operato, secondo l’ultimo sondaggio della Cnn. Intanto le ultime ore di campagna elettorale si sono trasformate in un vero e proprio duello a distanza tra Trump e il suo precedessore

Gli Stati Uniti si preparano a tornare alle urne martedì 6 novembre per le Midterm elections, nome con cui si indicano le elezioni di metà mandato presidenziale. In gioco c’è il rinnovo Congresso, composto da Camera e Senato, che vale come test all’amministrazione Trump alla metà esatta del suo mandato. I repubblicani rischiano infatti di perdere la maggioranza alla Camera, con i dem dati per favoriti dai sondaggi e rilanciati dall’ex presidente Barack Obama. In palio ci sono tutti i 435 seggi della Camera, il cui mandato è di due anni, un terzo dei 100 membri totali del Senato, in questo caso 35, che hanno un mandato di 6 anni (ogni due anni se ne rinnova un terzo), 36 dei 50 governatori di altrettanti stati Usa e migliaia di amministrazioni statali e locali, compresi sindaci di molte città. Oltre 23 milioni di americani hanno già votato grazie al sistema del voto anticipato, che può essere esercitato di persona o per posta: una cifra record che fa prevedere una grande affluenza anche alle urne.

Sono quindi un vero e proprio termometro politico per gli Stati Uniti e, questa volta soprattutto, la posta in gioco è davvero alta. Ad oggi infatti il Congresso è in mano repubblicana: il partito del presidente Trump ha, infatti, 235 deputati, contro i 193 dei Democratici. E anche il Senato è in mano al Grand Old Party: una situazione politica privilegiata per il presidente Usa, perché rare volte si è realizzata prima, ma che potrebbe sfumare dopo il voto del 6 novembre. Secondo i sondaggi infatti, i dem sono in vantaggio su i repubblicani: gli ultimi dati pubblicati dalla Cnn li danno infatti 55% a 42%, ma resta l’incognita degli indecisi. Anche due anni fa infatti, i sondaggi davano i Dem vicini alla vittoria, ma vennero poi smentiti dallo scrutinio

I sondaggi – A preoccupare Donald Trump sono i dati sul suo consenso personale che scende al 39%, con il 55% degli intervistati che disapprova il suo operato, secondo l’ultimo sondaggio della Cnn. All’inizio di ottobre il tycoon era al 41%, con il 52% del campione che bocciava il suo operato alla Casa Bianca. Non solo, 7 persone su 10 del campione preso dalla Cnn affermano che alle urne manderanno un messaggio a Trump, confermando così che il voto è percepito come un referendum sul presidente. Il 42% sostiene che il suo voto sarà contro il tycoon, il 28% a suo sostegno. Un altro 28% dice che il suo voto non riguarda il presidente.

Nel caso di vittoria del partito democratico, il presidente perderebbe anche la Camera dei Rappresentanti vedendo andare in crisi, così, il suo programma legislativo: la realizzazione delle promesse elettorali sarebbe legata infatti all’approvazione dei suoi avversari politici. L’altro pericolo per Trump, in caso di sconfitta, è quello dell’impeachment, che incombe su di lui per la vicenda del Russiagate.

Duello a distanza Obama – Trump – La campagna elettorale per le elezioni di Midterm si è trasformata in un duello, a distanza, tra Barack Obama e Donald Trump. Con toni insolitamente accesi per un presidente ed un suo predecessore, i due si sono attaccati in diversi comizi che hanno tenuto negli Stati in cui si svolgeranno i duelli decisivi. “Obama non ha detto la verità agli americani sull’Obamacare“, ha dettoTrump a Macon, in Georgia, dove sta sostenendo con forza Brian Kemp contro Stacey Abrams, candidata a diventare la prima governatrice afroamericana dello stato del Sud. Obama, da parte sua, è tornato ad accusare Trump, come aveva fatto in passato, di “inventarsi le cose“, rivendicando i progressi che si registrano nell’economia americana come il risultato delle politiche da lui avviate.

“L’economia ha creato più posti di lavoro negli ultimi 21 mesi del mio mandato che nei 21 trascorsi da quando ho lasciato la Casa Bianca”, ha detto in un comizio in Indiana Obama che ieri celebrava il decimo anniversario della sua elezione, primo presidente afroamericano. “Così quando sentite questi repubblicani che si vantano ‘guardate quanto sta andando bene l’economia’ dove pensate che sia iniziato tutto? Qualcuno doveva fare pulizia, e lo ha fatto il programma dei progressisti”, ha poi aggiunto.