Tecnologia

Pellicola repellente per sporco e batteri grazie alle nanotecnologie. Oggi aiuta la medicina, domani forse ci terrà pulito lo smartphone

Un rivestimento repellente che funziona contro olio, acqua, polvere e forme comuni di sporco, batteri, virus e tessuti viventi: la formula è stata messa a punto in Canada per esigenze sanitarie, come gli impianti e le valvole cardiache, ma un giorno potrebbe tenerci puliti gli schermi degli smartphone.

Un gruppo di ricercatori della McMaster University (Canada) ha messo a punto un rivestimento che si può applicare su molte superfici per renderle completamente repellenti a moltissime sostanze. È efficace contro olio, acqua, polvere e forme comuni di sporco, batteri, virus e tessuti viventi. L’applicazione in prima battuta riguarda il campo medicale, ma una volta in commercio potrebbe tornare utile anche per smartphone e vari accessori hi-tech.

Per capirne l’utilità date un’occhiata al vostro smartphone o allo smartwatch: anche se lo pulite spesso con un panno in microfibra per togliere le “ditate”, sappiate che resteranno comunque dei germi sulla sua superficie, come hanno dimostrato diverse ricerche in passato.

Immagine: Depositphotos

 

Per uno smartphone il problema è più che altro estetico, sempre che non siate affetti da misofobia (paura ossessiva di toccare oggetti per timore di infettarsi o contaminarsi). Ma se parlassimo di dispositivi biomedici, come per esempio una valvola cardiaca, concorderete sul fatto che quella igienica sia una priorità assoluta. Anzi, in questo caso il problema non riguarda solo i germi, ma anche il nostro stesso sangue. Il nuovo rivestimento messo a punto con le nanotecnologie, infatti, impedisce anche alle cellule del sangue di aderire all’impianto, impedendo la formazione di coaguli all’interno della valvola, e riducendo notevolmente i fattori di rischio per il paziente.

Un altro aspetto molto promettente della tecnica sviluppata presso l’ateneo canadese è che il trattamento protettivo può essere realizzato in maniera da lasciar passare alcune sostanze e bloccarne altre. Pensate, per esempio, a un impianto di tessuto: lasciando che vi aderiscano specifiche cellule è possibile ridurre significativamente il rischio di rigetto. Il gruppo di lavoro sta valutando le opzioni per la commercializzazione di questo prodotto.

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Parliamo quindi di una tecnologia che nasce per specifiche esigenze sanitarie, ma che date le sue proprietà ha un ampio campo d’applicazione, che arriva fin alle necessità più futili, ad esempio rimuovere le ditate dagli schermi touch. Certo che se ne facessero persino una versione spray potremmo usarla anche sul cruscotto dell’auto e dare un addio senza rimpianti al panno per la polvere.