Sport

Sara Anzanello, la lettera dell’ex azzurra del volley: “Il mio sogno è vivere. Senza grandi pretese, ma vivere”

La giocatrice di pallavolo morta a 38 anni lo scorso 25 ottobre ha lasciato un messaggio, pubblicato poi in un post su Facebook. Questo fine settimana un minuto di silenzio su tutti i campi

“Io sono qui per lottare, mai mollare, crederci sempre come ho fatto in tutta la mia vita”. Termina così la lettera scritta da Sara Anzanello, la giocatrice di pallavolo morta a 38 anni lo scorso 25 ottobre. Un racconto del suo stato d’animo per aver saputo di dover fare un altro trapianto, dopo il primo subito d’urgenza nel 2013 a causa di una gravissima forma di epatite contratta in Azerbaigian. “Perché condividere: per essere di supporto a chi come me deve superare delle difficoltà, per far capire che la vita è bella, perché in questo momento ho bisogno di energie positive”, si legge nella prima riga del post pubblicato su Facebook il giorno della sua morte. In memoria della giocatrice azzurra, vincitrice dell’oro mondiale nel 2002 a Berlino, la Federazione italiana pallavolo ha disposto che in tutte le gare dei campionati di sabato 27 e domenica 28 ottobre venga osservato un minuto di silenzio.

La lettera – “Perché condividere: per essere di supporto a chi come me deve superare delle difficoltà, per far capire che la vita è bella, perché in questo momento ho bisogno di energie positive. Devo fare un altro trapianto, ma mi hanno diagnosticato un tumore al sistema linfatico. E ora inizierò i cicli di chemioterapia, ho paura perché voglio vivere. Non si sa mai quali e quante sfide la vita ti pone davanti, difficilmente si è abbastanza pronti.
Cos’è la cosa che vorresti più di ogni altra, il tuo sogno nel cassetto, il tuo desiderio più grande? Il mio sogno è vivere. Semplicemente vivere, passeggiare, stare all’aria aperta, un bel bagno in un mare limpido, la sabbia sotto i piedi, la neve candida che mi circonda in una giornata invernale di sole, i miei quadri, la mia cucina, il mio piccolo orto sinergico, una serata con la mia famiglia e con le persone a cui voglio bene. Vivere, senza grandi pretese, ma vivere.
Molti conoscono la mia storia, dopo il difficile trapianto di fegato nel 2013 ho lottato per riprendere in mano la mia vita; quest’anno, l’aggravarsi della mia situazione mi ha riportato qui al Niguarda per entrare nuovamente in lista. Nello stesso periodo mi è stato diagnostico un Tum…re al sistema linfatico, manco riesco a dirlo, ed ora inizierò le chemio. A voi spiegata la mia costante presenza alla SPA Niguarda dove sono seguita da un’equipe di alto livello di cui mi fido e che sta facendo di tutto per far avverare i miei desideri. Ho la fortuna di avere una famiglia, un fidanzato e amici speciali che mi sono accanto e mi fanno ridere e passare minuti spensierati, minuti in cui la malattia non c’è più…
Tante altre persone stanno combattendo la mia battaglia, in tante l’hanno già vinta, altre no. Ho paura, non sarà l’emozione migliore da avere, però non avere certezze fa paura. Non voglio entrare nei dettagli medici ma, se volete mandarmi un piccolo pensiero, una preghiera per i credenti, un po’ di energia positiva che aiuti il mio corpo a fare piazza pulita di ciò che non va bene. Io sono qui per lottare, mai mollare, crederci sempre come ho fatto in tutta la mia vita. Arrivederci a tutti. Sara”.