Tecnologia

Ponti e strade sotto controllo anche grazie agli smartphone degli automobilisti. L’ANAS fa scendere in campo il prestigioso MIT

ANAS ha siglato un accordo con il MIT per l'impiego di una tecnologia che permette di sfruttare gli smartphone dei guidatori come sensori per monitorare strade e ponti. Il primo test si farà a Roma sul Grande Raccordo Anulare e sull'autostrada Roma-Fiumicino.

Vi piacerebbe partecipare attivamente al monitoraggio di viadotti, autostrade e ponti, per aiutare a rilevare problemi strutturali? Presto lo potrete fare grazie a un’app e a un importante accordo fra ANAS e il Senseable City Lab Consortium del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston. Il primo laboratorio di prova saranno le autostrade A90 Grande Raccordo Anulare di Roma (su cui transitano fino a 168.000 veicoli al giorno) e A91 Roma-Aeroporto di Fiumicino (con oltre 100.000 veicoli al giorno).

ANAS in buona sostanza potrà sfruttare una tecnologia introdotta un anno fa dal MIT che consente agli smartphone degli automobilisti di agire come “sensori mobili” per incrementare le attività di vigilanza dei ponti e viadotti sulla rete stradale e autostradale di competenza. Non dovrete fare nulla, eccetto che installare l’app. Probabilmente non lo sapete, ma i sensori già presenti nei vostri smartphone possono rilevare informazioni coerenti e significative, per esempio su alcune delle frequenze modali di un ponte, ossia sul suo comportamento dinamico quando è sottoposto alla vibrazione causata dal passaggio dei veicoli.

Firma dell’accordo fra ANAS e MIT: Gianni Vittorio Armani e Carlo Ratti

 

I dati potranno essere raccolti e analizzati, e concorreranno ad aumentare le informazioni in possesso del gestore per la pianificazione di interventi strutturali. Un approccio innovativo, che non si propone di rimpiazzare i metodi di monitoraggio già applicati sulla nostra rete, bensì di affiancarli in modo da collezionare un maggior numero di informazioni. Nelle note ufficiali infatti l’Amministratore Delegato di ANAS Gianni Vittorio Armani spiega che “l’accordo siglato con MIT contribuisce a sperimentare un sistema che, utilizzando dati diffusi e immediatamente disponibili, fornisca ulteriori informazioni sul comportamento delle opere durante il loro funzionamento in esercizio, utili a integrare e diversificare l’ampia catena di controlli già messa in campo da ANAS per la vigilanza della rete, sempre più basata sulle nuove tecnologie”.

Questa iniziativa fa parte del programma Smart Road di ANAS che fa capo a un investimento di un miliardo di euro. La prima fase, che prevede in investimento di circa 250 milioni di euro, coinvolge oltre ai tratti già indicati sopra, l’itinerario E45-E55 Orte-Mestre, la statale 51 di Alemagna, la Tangenziale di Catania e la A19 Autostrada Palermo-Catania, e la A2 Autostrada del Mediterraneo dove i lavori sono partiti un mese fa.

Foto: Depositphotos

 

Le soluzioni innovative, definite appunto “smart”, saranno di fondamentale importanza anche per migliorare la circolazione e per implementare tutte quelle infrastrutture che permetteranno la circolazione delle auto a guida autonoma in futuro. Il primo esempio di progetto Smart Mobility è quello messo in campo da ANAS in vista dei mondiali di Sci di Cortina 2021, per il quale gli esperti stanno lavorando a un modello evoluto di mobilità intelligente in grado di gestire al meglio i flussi di traffico e migliorare la sicurezza stradale.

Questa notizia deve essere vista come un importante passo avanti nel monitoraggio stradale, come un’opportunità per i pendolari e per chi in generale viaggia in auto, per partecipare attivamente a rendere più sicure le strade che percorre. E come un indicatore di quanto la tecnologia evolva e possa essere messa al servizio della comunità.