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Usa, Trump dichiara che Putin è “probabilmente” coinvolto in assassinii e avvelenamenti: “Ma non negli Stati Uniti”

Il presidente americano ha risposto alle domande del giornalista della Cbs, durante la storica trasmissione "60 Minutes". Poi sul Russiagate: "Non prometto di non fermare le indagini. Si tratta di un'inchiesta molto scorretta"

Donald Trump ha detto che “probabilmente” il presidente della Russia, Vladimir Putin, è coinvolto in assassinii e avvelenamenti, ma poi sembra abbia voluto minimizzare la gravità di queste azioni, soprattutto nel contesto dei rapporti diplomatici tra Stati Uniti e Russia, precisando che comunque non sono mai stati commessi su suolo americano. La dichiarazione a sorpresa dell’inquilino della Casa Bianca è stata fatta ai microfoni della Cbs, durante l’intervista rilasciata allo storico programma giornalistico 60 Minutes.

“Probabilmente sì, probabilmente”, ha risposto alla domanda diretta del conduttore che lo ha interrogato sui suoi rapporti con il capo del Cremlino. Poi la conversazione si è spostata sul Russiagate e il magnate americano ha detto che non può impegnarsi a non chiudere le indagini sulle presunte interferenze russe nella sua campagna presidenziale: “Non prometto nulla – ha risposto al giornalista della Cbs – Ma le dirò che non ho alcuna intenzione di farlo. Si tratta di un’indagine molto scorretta perché non c’è stata collusione di alcun tipo. Pensate veramente che avrei chiamato la Russia per aiutarmi nelle elezioni? Datemi una pausa. Non sarebbero stati in grado di aiutarmi per nulla. Chiamare la Russia, è così ridicolo“.

E a proposito di elezioni, si avvicinano quelle di midterm, in programma per il 6 novembre, in cui il presidente americano spera di veder confermato il supporto degli elettori americani nei suoi confronti. L’ultimo sondaggio condotto da Ssrs per la Cnn dice che sempre più cittadini statunitensi iniziano a pensare che Trump sarà rieletto per il secondo mandato, nel 2020. Gli intervistati sono divisi, con il 46% sicuro della rielezione e il 47% convinto del contrario, ma le percentuali dei primi sarebbero in salita rispetto a un sondaggio realizzato nel marzo scorso che indicava il 54% degli elettori convinto che il presidente non sarebbe stato confermato alla Casa Bianca. Un cambio di prospettiva, quello sulla rielezione, che non è confinato solo tra gli elettori del tycoon, ma tra cittadini di ogni tendenza politica.