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Manovra, ipotesi taglio da un miliardo ai ministeri: 500 milioni alla Difesa. Stop ad elicotteri, missili e al ‘Pentagono italiano’

La cifra verrebbe ricavata da una sforbiciata nei dicasteri grillini. Dal ministero guidato da Elisabetta Trenta precisano: "Non toccati gli stipendi del personale e tutto ciò che riguarda la sicurezza del Paese interna ed esterna"

Un miliardo di tagli nei ministeri. È l’ultima ipotesi che si fa strada nel governo per recuperare risorse utili alla legge di bilancio. Il dicastero più colpito dalla sforbiciata sarebbe quello della Difesa guidato da Elisabetta Trenta con lo stop o il rallentamento di almeno 3 programmi previsti nei prossimi anni.

Gli altri tagli potrebbero riguardare la Giustizia, le Infrastrutture e la Salute: tutti a guida pentastellata. Nel corso della riunione con i ministri M5s, Luigi Di Maio si è congratulato con la Trenta, riferiscono fonti grilline all’Ansa: “Hai fatto un ottimo lavoro e in soli 3 mesi, mai nessun ministro ci era riuscito prima”.

Secondo quanto si apprende ammontano a quasi 500 milioni di euro i risparmi che verrebbero predisposti per il 2018-2019. Le misure riguarderanno la sospensione del programma degli elicotteri NH-90, i missili Camm Er ed il cosiddetto ‘Pentagono italiano’. Ma non saranno toccati, precisano fonti della Difesa, “gli stipendi del personale e tutto ciò che riguarda la sicurezza del Paese interna ed esterna”.

La sospensione del programma per gli elicotteri NH-90 per il biennio 2018-2019 vale 370 milioni di euro, secondo i conti effettuati dai tecnici che stanno studiando il dossier. Lo stop al programma missilistico Camm Er ammonta invece a 39 milioni, mentre lo stop al cosiddetto ‘Pentagono italiano’ da realizzare nell’area che ora ospita il Comando operativo di vertice interforze presso l’aeroporto di Centocelle, a Roma, sempre per i due anni considerati, porterà ad un risparmio di 49 milioni di euro.

Quello del Pentagono italiano, complessivamente, è un programma pluriennale per il quale è stata prevista una spesa pari a 1,1 miliardi di euro fino al 2032. Il taglio non riguarderà, secondo quanto filtra, lo stanziamento per la realizzazione degli alloggi militari.