Politica

Decreto fiscale non va in discussione in consiglio dei ministri: rinviato di 5 giorni per il braccio di ferro sulla “pace”

Il M5s deve fare i conti con i malumori per il rischio di una misura (voluta dalla Lega) troppo simile a un "condono"

Il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio non sarà all’ordine del giorno del consiglio dei ministri convocato per domani, mercoledì 10, a Palazzo Chigi. Secondo alcune fonti di governo la discussione potrebbe essere rinviata addirittura a lunedì. Spiega l’AdnKronos che mancano in particolare le norme per velocizzare i tempi della sanità e introdurre il meccanismo per risarcire i cosiddetti “truffati delle banche“. Ma la vera questione è quella della pace fiscale, che è promossa dalla Lega ma sulla quale restano parecchi dubbi del M5s. E’ una misura, spiegano fonti del Movimento all’agenzia Ansa, “non deve e non sarà un condono, ci stiamo lavorando”. Chi, tra i Cinquestelle, è favorevole al provvedimento ne spiega la ratio, differente da quella del condono: la misura, si sottolinea, è diversa dal condono del governo Berlusconi del 2002 in quanto “non perdona” chi ha dichiarato il falso al fisco, che è comunque perseguibile, ma riguarda solo chi non è riuscito a pagare sulla base di quanto dichiarato. I nodi relativi al decreto, tuttavia, non sono ancora risolti tanto che il governo ha optato per non inserirlo, come previsto qualche ora prima, nell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri che quindi si occuperà solo di approvazione di leggi regionali.