Politica

Reddito cittadinanza, M5s: “Apprezzato da ministro tedesco”. Ma lui: “Parlavo di protezione sociale, non mi immischio”

Il presidente 5 stelle Sergio Battelli della commissione Politiche Ue ha riferito dell'audizione dell'esponente dell'esecutivo tedesco in Parlamento. Ma l'interessato all'Ansa ha replicato: "Non ho parlato delle misura specifica". I grillini hanno ribadito la loro prima versione: "Capiamo le ragioni della diplomazia, ma confermiamo quanto dichiarato precedentemente"

A favore di “manovre espansive” per la “protezione sociale”, ma non ha “parlato di reddito di cittadinanza” e non vuole “immischiarsi in una discussione di politica interna”. L’audizione davanti alle commissioni Politiche Ue in Parlamento del ministro tedesco per gli Affari Ue Micheal Roth è diventata un caso. Poco dopo l’intervento informale di fronte agli organi parlamentari riuniti, il 5 stelle Sergio Battelli, presidente della commissione a Montecitorio, ha diffuso una nota in cui rivendicava l’apprezzamento del tedesco per il reddito di cittadinanza. Una dichiarazione poi smentita dall’interessato che, interpellato dall’Ansa, ha dichiarato: “Abbiamo parlato del fatto che sia naturale che gli Stati dell’Ue abbiano un sistema funzionante di protezione sociale. Come questo sistema possa essere attuato, è una decisione sovrana di ogni singolo Stato. Non mi voglio immischiare in una discussione politica interna”.

I 5 stelle hanno replicato a loro volta, riconfermando però la prima versione: “Capiamo perfettamente le ragioni della diplomazia”, hanno detto in una nota congiunta i presidenti delle commissioni Sergio Battelli e Ettore Licheri, “ma confermiamo quanto dichiarato precedentemente. Il ministro si è inoltre detto a favore di una manovra espansiva come questa perché consapevole del fatto che, le manovre di austerità portate avanti finora dai governi europei, non hanno avuto i risultati sperati”. Nella nota diffusa subito dopo l’audizione, Battelli aveva detto: “Secondo Roth il sostegno al reddito può essere una spinta decisiva per l’economia. Parole che, oltre a esortarci a proseguire su una strada che riteniamo fondamentale per garantire crescita ed equità, mi confermano non solo il cambiamento di prospettiva in atto a Berlino, ma della generalizzata volontà di invertire la rotta alla vecchia Unione europea. Sono certo che gli eurocrati che non hanno a cuore il progetto europeo finiranno presto in un angolo”.