Cronaca

Roma, le cause sulle buche fanno ricchi gli avvocati (sempre gli stessi). Comune cambia le regole: ma interviene l’Anac

Il Campidoglio affidava solo a pochi studi i contenziosi con i cittadini che subivano un danno legato alle condizioni del manto stradale: solo10 legali, a partire dalla fine degli anni ’90, hanno ricevuto in dote oltre 8.500 processi. Adesso l'amministrazione capitolina ha deciso di cambiare: i nuovi difensori sono stati selezionati attraverso un bando. Secondo una prima analisi degli ispettori di Cantone, però, le procure sarebbero avvenute prima della pubblicazione ufficiale delle graduatorie

Le buche di Roma fanno ricchi gli avvocati consulenti del Comune e della sua compagnia d’assicurazioni, l’Adir. Un giro d’affari di migliaia di euro e centinaia di cause appannaggio, fino allo scorso anno, di pochi fortunati selezionati a chiamata diretta con criteri “fiduciari”. Una “casta” – secondo definizione dell’attuale amministrazione – sulla quale Virginia Raggi ha messo mano, salvo trovarsi a sua volta i riflettori dell’Anac addosso. Secondo un esposto pervenuto all’Authority Anticorruzione il 19 aprile scorso, infatti, l’Avvocatura capitolina all’inizio del 2018 avrebbe “girato” a 21 colleghi esterni la difesa di alcune decine di cause, intentate da cittadini che ogni mese fanno causa al Campidoglio per chiedere il risarcimento dei danni a persone o veicoli causati dalla scarsa manutenzione stradale.

Questi avvocati esterni, a differenza di quanto avvenuto fino a due anni fa, sono stati selezionati attraverso un più ampio bando voluto proprio dall’amministrazione capitolina (in totale 40 posti), ma secondo una prima analisi degli ispettori di Raffaele Cantone le procure sarebbero avvenute prima della pubblicazione ufficiale delle graduatorie. “Codesta amministrazione – si legge nella comunicazione – è invitata a fornire chiarimenti su quali sono i motivi che hanno spinto ad assegnare alcune cause pendenti a professionisti legali, prima ancora della conclusione della procedura selettiva per l’iscrizione nell’apposito Albo dei patrocinatori legali”. A quanto si apprende, l’Avvocatura si starebbe difendendo affermando che la procedura concorsuale era già stata ultimata e mancava soltanto l’evidenza pubblica dei risultati. Ora starà all’Anac – che per il momento non ha girato il fascicolo, come di rito, a Procura e Corte dei Conti – verificare la correttezza e soprattutto la buona fede dell’operato, concetto su cui probabilmente si giocherà l’esito della vicenda.

Un settore, si diceva, che fino al bando voluto dall’attuale amministrazione era una giungla completa, basata su chiamate dirette, gestite dai responsabili dell’Avvocatura che si sono succeduti nel tempo in base all’importanza dello studio e al rapporto fiduciario. Dai dati che ilfattoquotidiano.it ha potuto visionare, si evince che erano centinaia ogni anno le cause gestite da pochi studi legali. Solo 10 avvocati, a partire dalla fine degli anni ’90, hanno ricevuto in dote dal Comune oltre 8.500 processi. Recordman è l’avvocato Giovanni Francesco Biasotti Mogliazza con oltre 1.300 cause affidategli, sebbene dal lontano 1993, mentre nell’elenco dei top 10 c’è anche Marco Andrea Morielli, marito dell’ex ministro Giovanna Melandri e cognato di Luca Odevaine, con 564 cause dal 2003, di cui 174 solo nel triennio in cui il sindaco era Ignazio Marino. In totale, durante l’ultima amministrazione di centrosinistra, le difese assegnate ai top 10 esterni hanno superato quota 1.800.

Per comprendere ancor meglio il valore della “torta”, basta citare alcuni numeri sulle cause ricevute dal Comune solo fra quelle collegate alla cattiva manutenzione stradale. Il Campidoglio, che paga ad Adir un premio assicurativo di 25 milioni di euro l’anno, ha dovuto risarcire negli ultimi 3 anni ben 40 milioni di euro solo per la voce “evento buche”. Nei 36 mesi compresi fra gennaio 2015 e dicembre 2017, le denunce presentate sono state ben 7.138, di cui 4.057 – poco più della metà – hanno effettivamente avuto un seguito. Il dato peggiore resta quello del 2015, anno in cui a fronte delle 1.156 denunce accettate vi è stato un esborso di 15.545.911 euro, circa 11.500 euro a pratica e ben 15 eventi con risarcimenti superiori ai 50.000 euro. A fronte di questi numeri, sembra essere andato molto meglio il 2017: le denunce a buon fine sono state sì 1.258 (poco più di due anni prima), ma rispetto al 2015 si sono risparmiati 3 milioni di euro, fermando l’esborso a quota 12,5 milioni (poco inferiore al 2016, con 12,8 milioni). Nel 2017, su 447 contenziosi legali, 200 sono stati vinti e fra condanne alle ditte della manutenzione, manleve e abbandoni, solo in 87 casi la compagnia assicuratrice ha dovuto liquidare il premio.