Tecnologia

L’Intelligenza Artificiale disegna fumetti, ecco come se la cava

Da un'università polacca la dimostrazione che le reti neurali possono creare vignette convincenti con un impegno di risorse e denaro relativamente contenuto.

Quella del disegnatore di fumetti potrebbe essere la prossima professione minacciata dai robot, come suggerisce la ricerca di Maciej Pęśko e Tomasz Trzciński dell’Università di Varsavia. I due scienziati hanno esteso alcuni esperimenti precedenti, scoprendo che si può partire da semplici fotografie per ottenere immagini disegnate piuttosto piacevoli.

L’approccio in questione si chiama trasferimento neurale di stile, perché si ottiene usando una combinazione di hardware e software che si chiama appunto rete neurale – progettata per funzionare in modo simile, il più simile possibile, alle sinapsi.

Studi precedenti avevano già dimostrato come sia effettivamente possibile usare più reti neurali per “scomporre” un’opera d’arte in alcuni elementi fondamentali (colori, linee, luce, etc…), e successivamente definire in modo abbastanza preciso le relazioni tra questi stessi elementi. L’idea è che lo stile artistico si possa estrapolare proprio tramite l’analisi di tali relazioni.

Il problema è che il compito, seppure possibile, richiede molte risorse: si parla di diversi secondi per immagini da 512×512 pixel (una misura piccolissima, praticamente un francobollo). Per un’applicazione realmente utile di questo approccio è necessario tutto il sistema più efficiente. Esistono tuttavia diversi algoritmi, alcuni più veloci di altri.

Ed è qui che entra in gioco il lavoro dei due studiosi polacchi, che hanno messo a confronto diversi tipi di trasferimento neurale di stile per cercare quello più veloce ed efficiente. “Ci siamo concentrati su metodi che non richiedessero più di due secondi“, hanno spiegato.

Per testare la bontà dei risultati hanno preso diversi fumetti e quadri, ne hanno estratto lo stile e lo hanno applicato a immagini scaricate a caso da Internet. Poi hanno chiesto a cento persone cosa pensassero del risultato, per definire quale tra i metodi testati fosse il migliore: ha vinto il metodo noto come adaptive instance normalization.

A questo punto l’ipotesi è che un’ulteriore riduzione dei costi possa rendere praticabile questa sorta di disegno automatico. Un autore potrebbe progettare la propria storia, scattare fotografie e poi elaborale con questo sistema per ottenere le vignette.

Per quelli che sono i risultati ora, sarebbe comunque necessario l’intervento di un disegnatore in carne e ossa per completare il lavoro. Ma l’evoluzione procede in fretta, e non è detto che tra qualche anno tutto questo diventi possibile all’interno di uno smartphone; si scatta e si elabora come oggi applichiamo un filtro Instagram. Resterebbe agli umani il compito di scrivere una bella storia, con personaggi convincenti e scene appassionanti. Una cosa che per ora i computer non sanno fare.

Immagine: nella colonna A il fumetto scelto per lo stile, in colonna B la fotografia a cui applicare lo stile. Le colonne C-G riportano i risultati con i vari algoritmi testati.